Il terrorismo di Ursula

di Adolfo Santoro - sabato 29 marzo 2025 ore 08:00

Hadja Lahbib è una giornalista e presentatrice televisiva (da Berlusconi, passando per Milei, si sa, la TV ha sfornato fulgidi esempi di democrazia) belga, diventata politica e quindi dal 2025 Commissaria europea per la parità, la preparazione e la gestione della crisi nella Commissione von der Leyen II. Ed in questo ruolo ha potuto esibirsi in una bizzarra clip dal titolo What’s in my bag? Survival edition (Cosa c’è nella mia borsa? Versione sopravvivenza). La politica belga, che nella sua carriera politica si è fatta già notare per la storica frase Il modo migliore per proteggere il Belgio è inviare F-16 in Ucraina, è riuscita a rivaleggiare con colleghe del calibro di Ursula, Kaja Kallas, Roberta Metsola e, non ultima, Pina Picierno dimostrando l’importanza dell’isterismo in politica. Siano esempi la difesa da parte della Pd Picierno dei sacri confini italici contro i missili di Putin: la Picierno ha avuto il coraggio di stigmatizzare l’artista di strada Jorit auspicando che sia aggiunto alla lista dei sanzionati perché ha manifestato la sua adesione al disegno criminale di Putin ed ha apostrofato il Ministro degli Esteri russo come criminale di guerra (se dovessero piovere missili sul Sannio i beneventani saprebbero chi ringraziare!).

Ma torniamo alla borsa della resilienza (come ai tempi del Covid) della Lahbib e al kit di sopravvivenza per 72 in caso di catastrofe nucleare o similari! Ecco cosa c’è nella mia borsa, sopravvivenza edition. Prima di tutto i miei occhiali (per non perdersi il momento in cui il missile di Putin impatterà al suolo) … poi i documenti (utili per il riconoscimento del cadavere), una custodia impermeabile (si sa, i soccorritori arrivano con gli idranti) … una torcia … i fiammiferi (per orientarsi sotto le macerie) … sei litri di acqua (ma è la borsa di Eta Beta) … un coltellino (per segnare sul muro il tempo che passa sotto le macerie) … cibo in abbondanza e non deperibile (e non le solite schifezze da McDonald … potrebbe essere l’ultima cena!) … una radio al fine di seguire le istruzioni delle autorità (non la TV, per carità!) … medicine (soprattutto ansiolitici per lo spavento) … una trousse di primo soccorso (nel caso dovesse cadervi una trave in testa) … vestiti caldi (non andiamo mica in vacanza!) … il caricabatterie (si sa l’energia elettrica non è intaccata dalla bomba atomica) … torce da campeggio (come in un allegro picnic notturno) … denaro liquido (il bancomat potrebbe non funzionare … ma è contro le indicazioni della Lagarde!) … le carte da gioco (più utili per i solitari che per uno scopone scientifico) …

Ma, proprio quando questo video stava arrivando a 2 milioni di visualizzazioni su X, l’Unione Europea l’ha bloccato a causa della valanga di insulti, di sgomento, di incredulità e di commenti come Senza parole, se questa persona deve proteggerci, allora è meglio cambiare nazionalità … Ma è uno scherzo? Abbiate pietà di noi, noi Europei non meritiamo questo tipo di cose … Con leader come voi i russi saranno a Bruxelles in meno di 72 ore … Si tratta di un insulto all’intelligenza umana … La smetta di seminare paura tra i più vulnerabili … Fate sembrare un genio la Picierno… non credevo fosse possibile… Vergogna! … Il ridicolo non uccide … L’esempio perfetto di come i “politici” europei guardano dall’alto in basso i cittadini europei … Essere ridicoli non esclude l’essere pericolosi … Questa roba è inguardabile. Irricevibile. Questa garrula signora scherza col fuoco. Qualcuno le dica che non è a Disneyland … Ma come le scelgono queste commissarie Eu? … Voi vi rendete conto che con questa classe dirigente siamo fottuti anche se invece di Putin ci attacca il cast del “Muppet show” al completo?.

Certo! L’ilarità che scatena questa clip rispetto alla genialata della von der Leyen che con i soldi del ReArm sembra chiedere a Putin. Aspetta cinque anni ad attaccarci, perché ci stiamo armando!

Ma allora questa sceneggiata dell’Unione Europea a che serve se non ci sono prove dell’intenzione di Putin di attaccare, ma si fa credere che ci sia una crisi imminente? Serve a diffondere il terrore per l’emergenza e l’autorizzazione all’economia di guerra, già sperimentata nel caso del Covid! La narrazione apocalittica favorisce la cessione delle funzioni nazionali ad organismi sovranazionali guidati da lobby finanziarie.

Il generale Fabio Mini, abituato a pensar male, rispetto all’emergenza come metodo di governo, afferma che la dichiarazione dello stato d’emergenza serve solo ad evitare le vie normali della politica, delle legislature, della vita dei cittadini; è una grande truffa per far fare gli affari agli amici.

Lo spot pubblicitario della Lahbib si accompagna al testo della Conferenza interparlamentare sulla politica estera e di sicurezza comune (PESC) e sulla politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC), tenuta a Varsavia tra il 23 e il 25 marzo 2025, articolato in quattro sessioni: 1) Proteggere e garantire l’Unione Europea. Le minacce ibride come fattore esterno di destabilizzazione dell’Europa; 2) Priorità e sfide relative alla politica estera e di sicurezza comune nel nuovo ciclo istituzionale. Sviluppare un nuovo quadro di sicurezza per l’UE; 3) Rafforzare la difesa europea nel contesto dell’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina; 4) La sicurezza nel Mar Baltico e le sanzioni nei confronti della Russia.

È significativa la citazione del documento redatto dall’ex-primo ministro finlandese Niinistö Più sicuri insieme: rafforzare la preparazione e la prontezza dell'Europa nel settore civile e militare, dove il termine sicurezza prende il posto del termine pace. È significativo che la minaccia per l’Europa venga percepita da cinque Stati: Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia che vogliono contenere la presenza della Russia nel Mar Baltico; queste cinque nazioni si aggiungono all’Ucraina per mettere in crisi ogni velleità di normalizzazione dei rapporti con la Russia. È significativo che venga favorito un quarto potere – quello militare – che finisce per superare i tre poteri delle democrazie (legislativo, esecutivo, giudiziario)

Adolfo Santoro