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martedì 12 novembre 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

​Consigli di visione e di ascolto

di Federica Giusti - venerdì 25 febbraio 2022 ore 07:30

Questa settimana voglio parlare di cose leggere ma non necessariamente per questo frivole.

Le notizie che arrivano dal mondo non sono piacevoli, anzi. C’è vento di guerra, di malattia, di violenza.

E non possiamo girare la testa dall’altra parte.

Ma non possiamo nemmeno, per il nostro quieto vivere, non distrarci un attimo ritagliandoci degli spazi di pace e serenità, oppure, di riflessione intima, ma non necessariamente sulle tematiche odierne.

Ecco che vengono in supporto le serie TV ed i podcast!

Come sapete, io sono una fruitrice incallita di queste cose e ve ne suggerisco alcune che, in questo periodo, mi hanno colpita.

Inizio da quella più impegnata, quella che mi ha fatto commuovere ogni puntata e mi ha, però, aiutata a confrontarmi nuovamente con tematiche che hanno risuonato in me in maniera profonda. Sto parlando di This Is Us, serie tv in onda su prime dal 2017 che tratta, molto molto semplicisticamente, delle avventure, e, soprattutto, delle disavventure della famiglia Pearson. L’avete vista? Se la risposta è negativa, non fatevela scappare! Tanto per darvi un’idea, abituatevi a frasi di questo tipo: “' Sono grato per la mia famiglia. Sono grato che siamo tutti al sicuro e non c'è nessuno al mondo con cui preferirei avere troppo caldo o troppo freddo”.

Genere completamente diverso è quello dell’ultima serie che ho visto su Netflix Inventing Anna. Storia parzialmente vera, come dice l’intestazione, tranne per le parti in cui è completamente inventata, è riuscita a smuovere la mia emotività, cambiando letteralmente, puntata dopo puntata, la visione che avevo della protagonista. Oltre ad essere, a mio avviso, ben fatta, è utile a riflettere sull’importanza che la società moderna dà al denaro e al potere che ne deriva, ma, anche, a quanto conti di più l’apparenza nella nostra società, rispetto alla sostanza.

E poi, se ve lo siete persi, andatelo a ripescare perché credo che sia davvero un piccolo capolavoro, quello del genio Zerocalcare “Strappare lungo i bordi”. Salito in top ten dopo qualche ora dalla sua uscita su Netflix, ha, meritatamente, a mio avviso, riscosso elogi da un pubblico variegato e vasto. avevo già avuto l’occasione e la fortuna di conoscere più da vicino le opere di Michele Rech, vero nome dell’artista, qualche anno fa a Peccioli, luogo che, in maniera lungimirante, aveva ospitato una sua mostra. Ma questo cartone riesce letteralmente ad attivare pancia e testa in un modo delicato, sarcastico, potente. Insomma, da vedere!!!

Rispetto ai podcast, “vecchiotto” ormai ma sempre ben fatto c’è Morgana, di Michela Murgia. Artista eclettica, diretta, politicamente schierata, che, in questi contributi audio, ci regala spaccati di vita di donne fantastiche, reali o immaginate, attuali o del passato, e ci invita a riflettere ancora una volta su come è diverso per le donne fare le cose rispetto all’universo maschile. Bello anche da ascoltare in coppia, magari confrontandosi con il partner.

Ed ultimo suggerimento, in ordine di tempo di ascolto, è Kairos, il nuovo podcast di Morgan. Chi mi conosce Sto arrivando! Quale sia la mia ammirazione incondizionata verso quest’artista dal talento enorme e dalla personalità un pò spigolosa. magari al grande pubblico non piace, magari è scomodo, ma è un cultore di musica, un vero e proprio genio, spesso sottovalutato e sprecato. Anche lui potrebbe rientrare tra i bambini infelici di Cancrini, ed ecco perché, secondo me, ha saputo raccontare in maniera semplicemente divina, la storia di vita di questi artisti che si sono spenti troppo presto, anche loro bambini davvero infelici. Una psicoterapeuta sistemica come la sottoscritta, non può non riflettere, legare, osservare in ottica circolare queste storie difficili, dure, a tratti violente, che hanno spinto, poi, questi personaggi, a compiere scelte difficili e, alcune volte, definitive.

Come dicevo in apertura, senza niente togliere al periodo storico che stiamo vivendo, forse possiamo approfittare del tempo libero per staccare, per spostare l’attenzione su altri fronti, senza perdere di qualità.

Aspetto, come sempre, vostri commenti.

Federica Giusti

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