Life
di Marco Celati - sabato 17 giugno 2017 ore 12:10
Ai miei figli
Ragazzi, ho visto il film "Life: non oltrepassare il limite"! Film fantascientifico horror, del genere "alien": quello dell'alieno cattivo e invasore. Il mostro con un casco da ciclista nelle tappe a cronometro o nelle corse in pista al posto della testa, per intendersi.
Siamo alle solite. In un imprecisato futuro, una troupe di cosmonauti scienziati, all'interno di un'astronave orbitante intorno alla Terra, risveglia e coltiva un organismo cellulare proveniente da Marte che, crescendo, diventa una bestiola meduseiforme e polipoide, gelatinosa, ma forzuta, non priva di primordiale intelligenza e sopratutto terribilmente figlia di troia che, per istinto di sopravvivenza e sopraffazione, li fa fuori tutti, facendo rotta verso la Terra.
Era l'ultimo spettacolo. Quando, a notte inoltrata, sono rientrato nel mio modulo di trasporto "Panda", parcheggiato in zona buia ed isolata, prima di salire a bordo ho dato un'occhiata. Mi era sembrato di aver visto muoversi qualcosa di trasparente, nell'oscurità, dentro l'abitacolo. Un'ombra fugace. Ma forse era soltanto frutto della mia immaginazione e dell'impressione subita. Oppure retaggio di ataviche paure.
Lascio comunque queste note, prima del rientro nel modulo abitativo: se le leggerete forse vorrà dire che non ce l'ho fatta e la vita terrestre è in pericolo. Inutile, anche dopo "Prometheus", andare a vedere "Alien: covenant". Vi voglio bene. Addio.
Vostro padre
alias il filmofago intollerante
Marco Celati
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P.S. Alla domanda, c'è vita su Marte, oggi finalmente possiamo rispondere: sì, ma che vita di merda anche lassù!
Pontedera, 30 Marzo 2017
Marco Celati