Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 14:03 METEO:FIRENZE10°20°  QuiNews.net
Qui News firenze, Cronaca, Sport, Notizie Locali firenze
martedì 19 marzo 2024

RACCOLTE & PAESAGGI — il Blog di Marco Celati

Marco Celati

MARCO CELATI vive e lavora in Valdera. Ama scrivere e dipingere e si definisce così: “Non sono un poeta, ma solo uno che scrive poesie. Non sono nemmeno uno scrittore, ma solo uno che scrive”.

Estate

di Marco Celati - martedì 30 agosto 2022 ore 08:00

Ho perso una cosa: un libro. Più che una cosa: un libro letto, quando ancora leggevo come si deve. Anziché scrivere queste bischerate. L’ho cercato tanto, poi ho capito che l’avevo perso per sempre. Che l’ho lasciato dove non l’avrei più ritrovato oppure che è rimasto dimenticato da qualche parte e forse qualcuno l’avrà preso. Perché le cose si perdono come noi. E si dimenticano. E allora mi è venuto da piangere. Poi credo di aver capito che forse è così per tutto: il tempo, gli affetti, le vite che perdiamo perché siano di altri, perché siano la loro vita. Fuori dal nostro sterile possesso.

A volte mi prende lo struggimento. E pensare che mia nonna Clelia, vulgo Crelia, finché è stata in vita, mi rimproverava di esserne privo. È lo struggimento del fare: sento che non ce la faccio. E infatti non ce la fò. Sono in su con gli anni, ho i miei acciacchi d’affezione, un’ernia inguinale in ragione di molti traslochi, ho donato alla scienza medica una parte della prostata. E, come se non bastasse, ho una protesi in bocca buona per il sorriso. Che mi viene pure storto. Di traverso come la luna, quando la luna è di traverso. E quando realizzo la complessità della situazione è allora che mi viene lo struggimento e dico non ce la faccio. Non ce la posso fare. E poi mi chiedo: ma a fare che cosa?

La radio trasmette: “Estate, sei calda come i baci che ho perduto, sei piena di un amore che è passato, che il cuore mio vorrebbe cancellar, odio l'estate, il sole che ogni giorno ci scaldava, che splendidi tramonti dipingeva e adesso brucia solo con furor; tornerà un altro inverno, cadranno mille petali di rose, la neve coprirà tutte le cose e forse un pò di pace tornerà, odio l'estate”. Voce e piano di Sergio Cammariere che rivisita un vecchio motivo vagamente jazz caldo, anche stante la stagione citata, di Bruno Martino. Che erano i miei tempi e non solo musicali. Oggi settantadue fanno gli anni e in casa i gradi trentuno. E non so quale delle due cose sia peggiore: una bella gara, benché poco avvincente. Già! Il clima impazzito, reso pazzo dal riscaldamento dell’aria, dei mari e della Terra. Reso pazzo da pazzi come noi. Così, specie in questa valle di lacrime e caldo umido, si boccheggia e non si dorme. Quelli che non hanno i climatizzatori e non siamo pochi. E quelli che li hanno contribuiscono al dispendio energetico e, raffreddando l’interno, riscaldano l’esterno. Procurandosi pure qualche dolore articolare, nonché secchezza delle mucose. Comunque, potendo, mi iscriverei di necessità a questi ultimi. Perché il tempo precipita. In tutti i sensi, cronologici e climatici. Vecchiaia, nuvoloni, tempeste, incendi, siccità. E trombe d’aria dove al massimo s’erano sentite le trombe della fanfara dei carabinieri.

È tempo di giaculatorie: “Santa Barbara Benedetta, salvaci dal tuono e dalla saetta; Santissima Vergine Zita, salvaci te perché un lampo è la vita; Santo, Santo, Santo Zeno, veglia su noi, che pigliallo ‘n domo è un baleno; San Giacinto di Halifax, salvaci dalla destra e dalla flat tax; Santa Madre Federiga, liberaci dallo sculo e dalla sfiga; O Santissimo Padre Pio, salvami te, se no mi salvo io”. Dice, scherza coi fanti e lascia stare i santi. Ma io preferisco il contrario. I santi sono gente di spirito, di un altro mondo, capiranno. Con i fanti a questo mondo si scherza fin troppo, a partire da Putin e non solo.

Alla fine un po’ l’aria rinfresca. E forse, dice qualcuno, l’odiata estate è finita. Quando è passata, è passata lestate. Però l’estate non è tutto”. Diceva il vecchio Fortini. È vero e, andando avanti a citazioni, mi si riempie la pagina ed il tempo. Ma al tempo del grande Fortini c’erano ancora le mezze stagioni.

Marco Celati

Pontedera, Agosto 2022

“Estate” Sergio Cammariere piano e voce, Fabrizio Bosso tromba.

https://youtu.be/B8ePP2VpSgI

Marco Celati

Estate

Articoli dal Blog “Raccolte & Paesaggi” di Marco Celati