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domenica 28 settembre 2025

PAGINE ALLEGRE — il Blog di Gianni Micheli

Gianni Micheli

Diplomato in clarinetto e laureato in Lettere, da sempre insegue molteplici passioni, dalla scena alla scuola, dalla scrivania alla carta stampata, coniugando il piacere della scrittura con le emozioni del confronto con il pubblico, nei panni di attore, musicista, ricercatore, drammaturgo e regista. Dal 2009 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Toscana riversando nella scrittura del quotidiano le trame di un desiderio di comunicazione in cerca dell’umanità dell’oggi, ispirata dalle doti dell’intelligenza, della sensibilità e della ricerca della felicità immateriale.

​Il pezzo di legno

di Gianni Micheli - domenica 28 settembre 2025 ore 08:00

Chi ha mai pensato ad essere un vecchio pezzo di legno? Magari dopo aver letto Pinocchio?

Io, se fossi un vecchio pezzo di legno, oggi come oggi vorrei essere strappato alla terra da un temporale. Non forte, non leggero. Un temporale estivo come ce ne sono tanti per ruzzolare quanto basta, essere abbracciato dall’acqua e portato via, là, dove corre il fiume.

Raggiunto il fiume, precipitato nelle onde dolci, mi piacerebbe conoscere qualche pesce. Sono curiosi, i pesci, sono curioso dei pesci, ed io avrei certamente voglia di raccontargli quel pezzo di mondo che si chiama terra e che l’aria accarezza. Per lasciarmi poi affascinare dalla profondità, io che ho il dono del tenermi a galla.

Lì dove il fiume si piega e circonda un’isola di terra, che alcuni chiamano casa, avrei cura di salutare tutti e posarmi sulla riva ad asciugarmi dalle avventure.

Attenderei così che qualcuno di quegli isolani mi venisse a raccogliere perché di certo cercano legni per i loro mestieri. Potrei così sperimentare l’incontro con la fantasia, con ciò che muove l’ingegno, con il racconto di un mondo immaginario posato su assi e chiodi e corde e ferri. E intrecci, irresistibili, di vita e di comunità.

Conoscerei la lama e la trasformazione. La colla e l’amicizia. La vite e l’innamoramento.

Passati gli anni, dopo aver tanto vissuto in innumerevoli vite d’oggetti e di strumenti, sarei dunque pronto per l’ultimo, sfrigolante viaggio: il fuoco. Tanta preparazione serve anche a questo.

Rotto, incrinato, spezzato, unito, ricomposto, deformato, mi piacerebbe attraversare il tempo della materia e trasformarmi in aria, fumo e cenere, fiamma di un falò, di un’ultima favola raccontata nel calore di una notte di fine estate, nel bel mezzo della piazza centrale di quest’isola che avrò imparato a chiamare casa, tra migliaia di occhi attenti.

Questo, se fossi un vecchio pezzo di legno, vorrei essere. Non più Pinocchio, come pensavo da bambino, ma oggetto d’incontri e di trasformazioni. Perché è quello che merita questo strano soffio che si chiama respiro.

Ne ho conosciuti, di legni simili. E conosco un’isola dove questo strano viaggio è possibile: Isola Dovarese. Un’isola inattesa e accogliente che ha un fiume, l’Oglio, per confine e una grande festa, il Palio, per l’incontro e il viaggio della storia e della fantasia.

Chi c’è stato, in quella seconda domenica di settembre che abbiamo già salutato, lo sa.

Dimenticavo: le immagini tra legno e fuoco, tratte dallo spettacolo del sabato sera del Palio di Isola Dovarese, sono di Andrea Gaviraghi. Il racconto, invece, è il mio grazie agli isolani che mi hanno accolto anche senz’essere un pezzo di legno, non ancora.

Gianni Micheli

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