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Attualità venerdì 11 settembre 2020 ore 17:35
Un giardino sull'Arno al partigiano Silvano Sarti
Pillo che liberò Firenze non ha mai smesso di essere antifascista, è stato presidente onorario dell’Anpi, amatissimo dalle nuove generazioni
FIRENZE — Renitente alla leva repubblichina, catturato dai nazisti, deportato a Cassino e messo ai lavori forzati, riuscì a fuggire e si unì ai combattenti della Resistenza, il partigiano Silvano Sarti, ha oggi un giardino in sua memoria.
Pillo, il nome di battaglia nella Resistenza, era nato nel 1925 a Scandicci. Figlio di operai, era entrato in fabbrica a 15 anni, al calzaturificio Rangoni, dove aveva imparato la lotta sindacale e l’antifascismo. A diciotto anni, dentro la brigata Sinigaglia, liberò Firenze dai nazifascisti. Presidente per 8 anni e poi presidente onorario dell’Anpi, era il partigiano più conosciuto tra i giovani, sempre in prima fila alle celebrazioni dell’11 agosto e ai pranzi popolari della Liberazione in piazza Poggi. Nel secondo dopoguerra Silvano Sarti, militante comunista, si era dedicato alle lotte sindacali nelle file della Cgil.
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