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Attualità giovedì 10 febbraio 2022 ore 16:03

In memoria di Palatucci, Giusto tra le nazioni

Arrestato dalla Gestapo e deportato al campo di Dachau, muore il 10 Febbraio del 1945. Medaglia d’Oro al Merito Civile e Giusto tra le Nazioni



FIRENZE — Questore Reggente di Fiume dal 1943, l’anno successivo Giovanni Palatucci, dopo aver aiutato numerose persone a sottrarsi al destino riservato loro dalle leggi razziali dell’epoca, viene arrestato dalla Gestapo e deportato al campo di sterminio di Dachau, dove muore 77 anni fa, il 10 febbraio del 1945.

Questa mattina all’interno della Caserma Dionisi, il questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma, alla presenza del prefetto di Firenze Valerio Valenti, dell’assessore del Comune di Firenze Sara Funaro, in rappresentanza del sindaco Dario Nardella, del presidente della Comunità ebraica Enrico Fink e del presidente della Sezione A.N.P.S. di Firenze Sergio Tinti, ha deposto un mazzo di fiori sulla lapide commemorativa di Giovanni Palatucci sita all’interno del cortile della Caserma.

Giovanni Palatucci è stato riconosciuto nel 1990 dallo Yad Vashem di Gerusalemme “Giusto tra le nazioni” e nel 1995 è stato insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile con la seguente motivazione "Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume, si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l'arresto e la deportazione. Fedele all'impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l'occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all'arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, dove sacrificava la giovane vita."

Il prefetto di Firenze ha sottolineato come il ricordo di Giovanni Palatucci sia occasione per evidenziare oggi lo straordinario impegno e l’alto valore delle forze dell’ordine nel nostro Paese. Il presidente della Comunità Ebraica ha voluto rappresentare come Giovanni Palatucci abbia simboleggiato un momento di riconciliazione tra coloro che erano stati perseguitati dalle leggi razziali del tempo e il senso di protezione e giustizia cui si protende naturalmente quando si pensa allo Stato. L’assessore Funaro ha evidenziato come commemorare Palatucci significhi avere occasione anche di apprezzare la sensibilità oggi dimostrata da tutte le Forze di Polizia nell’affrontare quotidianamente i propri doveri.

Il questore Maurizio Auriemma ha infine sottolineato come Giovanni Palatucci si sia contraddistinto per una scelta di coraggio, quella di aiutare il prossimo in un particolare e delicato momento storico, seguendo la “legge della coscienza”.

Il Questore ha poi concluso la cerimonia ringraziando gli uomini e le donne della Polizia di Stato che oggi hanno reso possibile il suo ricordo.


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