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Arte venerdì 18 settembre 2015 ore 15:50
Le cere vive di Aurelio Amendola
Dal 19 settembre al 18 ottobre l'Andito degli Angiolini a Palazzo Pitti ospita una mostra fotografica sulle statue in cera del museo della Specola
FIRENZE — L'esposizione nasce da un idea di Ugo Pastorino, direttore della Chirurgia toracica dell'istituto nazionale dei tumori di Milano e Giovanni Pratesi, direttore del Museo di storia naturale dell'Università di Firenze. La mostra ad ingresso gratuito è realizzata grazie al contributo di Giorgio Armani.
Il museo della Specola, sezione del Museo di storia naturale dell'università di Firenze, ospita già da tempo le centinaia di sculture in cera a grandezza naturale del maestro Clemente Susini, esemplari di mirabile precisione e verosimiglianza anatomica.
A due secoli dalla morte di Susini, la mostra Le cere vive di Aurelio Amendola da modo al visitatore di riscoprire queste opere, con un livello di dettaglio mai visto prima, grazie alla magia della macchina fotografica.
Amendola, fotografo d'arte esperto nel ritrarre opere di scultura e pittura si sofferma in particolare su due famose realizzazioni dell'artista fiorentino vissuto tra il 1754 e 1814: la Venere dei Medici, una statua di donna scomponibile in cui Susini coniuga la rappresentazione realistica dell'anatomia interna del corpo umano con la ricerca di una bellezza decadente e protoromantica e lo Spellato: statua maschile giacente, la cui posizione ricorda quella delle statue michelangiolesche.
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