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Attualità lunedì 23 novembre 2020 ore 13:46

Un esperimento per lo shopping al tempo del Covid

I commercianti di via Gioberti vorrebbero fare da cavie per sperimentare un modello di vendita virtuale e in presenza per il periodo natalizio



FIRENZE — E' bollente la chat dei commercianti di via Gioberti che non intendono mollare e chiedono di poter sperimentare un modello di vendita che garantisca l'apertura durante le festività natalizie. Ma come?

C'è la proposta di chiudere la strada e consentire l'accesso su prenotazione e chi si è già attivato sui social attraverso profili su Tik Tok e Instagram propone anche vetrine virtuali con pagamenti da remoto e vendita a domicilio con commesso.

"Siamo sconcertati per l’esclusione di alcune categorie merceologiche che sono state costrette a chiudere con l’ingresso della Regione Toscana in zona rossa. In tutti i nostri negozi da settimane si ricevono pochissimi clienti, le persone escono solo se hanno una forte motivazione all’acquisto. L’impatto economico delle chiusure invece è assai rilevante e doloroso per i commercianti, specie dopo che hanno investito e sperato nelle vendite di Natale" lo ha spiegato il presidente delle Cento Botteghe, Danilo Bencistà.

Ma come creare un modello virtuoso?

"Via Gioberti potrebbe essere pedonalizzata, la protezione civile potrebbe garantire il controllo di accessi contingentati, potremmo far accedere i clienti solo con appuntamento, potremmo definire norme più restrittive dentro i locali, sul contatto con la merce, forme alternative alla locandina appesa per comunicare con il pubblico".

Tra i commercianti ci sono tanti esempi di reazione alla crisi, primi su tutti l'esperienza di Pasquale Naccari che da un video social indirizzato al presidente Giuseppe Conte ha creato un movimento, Ristoratori Toscana, salito alla ribalta delle cronache nazionali, ma c'è anche chi ha sperimentato l'asporto fin da Marzo e chi si è attivato per le consegne a domicilio.

Ilaria, titolare di una gioielleria, non pone limiti alla sperimentazione ed è pronta ad esplorare i canali telematici ma c'è chi si è attivato fin dalla scorsa primavera come Pietro, titolare di un negozio di calzature che racconta a QUInewsFirenze di aver lavorato per tre mesi alla creazione di una piattaforma online e di avere sperimentato un servizio domiciliare per la prova delle scarpe con un commesso al seguito.

"Avevamo già dei profili social - racconta Pietro - ma non li avevamo mai potenziati per la vendita e così durante il primo lockdown ci siamo accorti che i messaggi su Instagram aumentavano e dovevamo trovare un sistema più semplice per gestire le richieste, così siamo passati ad un sito market online. Nel frattempo abbiamo lanciato un servizio di prova a domicilio con il commesso che consegna a casa più modelli e misure e recupera quelli che non calzano". 

Ma quale potrebbe essere il modello virtuoso?

"Premesso che si tratterebbe solo di salvare il salvabile perché le spese vive come l'affitto dei locali corrono ma la digitalizzazione potrebbe aiutarci. Se riuscissimo a pedonalizzare via Gioberti con i prodotti online sarebbe facile acquisire le prenotazioni dei clienti che potrebbero venire solo per la prova finale, anzi potremmo persino pensare di opzionare il pagamento con moneta elettronica e poi confermarlo solo se il cliente acquista". 


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