Attualità lunedì 01 febbraio 2021 ore 20:33
Per recuperare i negozi sfitti ci voleva il Covid
Il sindaco di Firenze ha annunciato un piano innovativo per uscire dalla crisi economica, acquistare i negozi abbandonati da assegnare ai giovani
FIRENZE — Un piano per recuperare i fondi commerciali abbandonati, è quello annunciato dal primo cittadino di Firenze durante il Consiglio comunale dedicato ai numeri e agli effetti della pandemia sull'economia locale.
Tra le risposte per uscire dalla crisi economica c'è anche il recupero dei negozi rimasti vuoti, l'idea è stata presentata dal sindaco come "uno strumento innovativo nel panorama europeo per favorire nuova imprenditorialità tra i giovani". "Abbiamo deciso - ha detto Nardella - di varare un fondo di 10 milioni euro tra Comune di Firenze e Città metropolitana per sperimentare uno strumento operativo e innovativo nel panorama europeo: si tratta di acquisto dei fondi commerciali degradati, dequalificati o in stato di abbandono da rimettere sul mercato a canone calmierato per giovani imprenditori nel settore dell’artigianato e del commercio di qualità".
Da anni in Italia tanti comuni si sono mossi sullo stesso binario, da nord a sud e soprattutto nei borghi, hanno dato vita a numerose iniziative di censimento per capire a chi fossero intestati i beni e procedere al recupero dei locali abbandonati per metterli a disposizione dei giovani artigiani. Sono così nati piccoli centri commerciali, cittadelle dell'artigianato o botteghe temporanee in comodato gratuito a canone calmierato o limitate al pagamento delle utenze.
Per non andare troppo lontano, a Prato nel 2017 il sindaco Matteo Biffoni e l'assessore regionale Vittorio Bugli hanno presentato "Popup Lab" con il quale hanno riaperto i negozi abbandonati di via del Serraglio. Nel 2018 la stessa cosa è accaduta a Rosignano con un appello ai proprietari dei circa 50 fondi sfitti presenti sulla via Aurelia. Poco prima della pandemia ci aveva pensato anche Carrara con un avviso esplorativo per l’individuazione di fondi sfitti ubicati nel centro storico da destinare ad attività laboratoriali, punti vendita di artigianato del marmo, gallerie d’arte, spazi espositivi, enogastronomia tipica svolte da soggetti privati.
Le associazioni degli inquilini ed i sindacati chiedono da tempo un provvedimento analogo per recuperare ed assegnare gli alloggi sfitti o abbandonati, per dare un tetto a famiglie che si impegnerebbero a ristrutturare personalmente gli edifici perché come diceva Lorenzo Bargellini, leader del Movimento di Lotta per la casa di Firenze "Il destino ha voluto che molti tra coloro che hanno bisogno di una casa e di un tetto sopra la testa siano persone che le case le riparano e le costruiscono".
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