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Lavoro martedì 25 giugno 2019 ore 18:55

Firenze celebra il Negroni, ma perde la sua storia

Il drink nato all'inizio del secolo scorso e diventato una icona di stile in tutto il mondo, oggi è distintivo di tutela per gli esercizi storici



FIRENZE — In mattinata un presidio per scongiurare la chiusura delle Giubbe Rosse e nel pomeriggio una targa in memoria del Negroni servito per la prima volta in un altro bar storico, già chiuso dopo una recente vertenza. 

Il Negroni è il secondo cocktail più popolare al mondo e festeggia quest’anno il suo 100° compleanno da quando venne servito per la prima volta nel Caffè Casoni di Firenze al conte Camillo Negroni. La leggenda narra che  il cocktail fu creato dal barista Fosco Scarselli nel 1919, dall’idea del Conte Negroni che, per dare una sferzata di energia al suo cocktail preferito, l’americano, chiese di sostituire il seltz con un tocco di gin, in onore dei suoi ultimi viaggi londinesi. Al posto della solita fettina di limone Scarselli ne mise una di arancia e da quel momento tutti i frequentatori del locale iniziarono a ordinare un “Negroni”.

Oggi una targa è stata svelata sulle pareti dell’ex Caffè Casoni in via della Spada nei pressi dell'incrocio con via Tornabuoni. Ospiti d’eccezione i nipoti del Conte Negroni, Pier Lamberto Negroni Bentivoglio e Paolo Andalò Negroni Bentivoglio. La cerimonia coincide con l’inizio dell’edizione 2019 della Negroni Week, iniziativa voluta da Gabriele Maselli, presidente dell’Associazione esercizi storici tradizionali e tipici fiorentini. 

La vicesindaca Cristina Giachi presente alla celebrazione ha commentato “E' una bella occasione non certo per promuovere il consumo di bevande alcoliche, ma per sottolineare un elemento di cultura materiale. Firenze è sempre stata una città del buon vivere, e di uno stile di socialità che ha sempre ruotato anche intorno ai suoi caffè storici. Non vi è dubbio, poi, che gli esercizi storici e le botteghe artigiane rappresentino la cultura del commercio fiorentino. Il cocktail Negroni, con i suoi 100 anni di storia, può essere il simbolo di questo elemento identitario".

Il segretario generale Filcams Cgil Firenze, Massimiliano Bianchi, oggi in presidio con i 20 dipendenti dello storico Caffè di piazza della Repubblica, prossimo alla chiusura per assenza di compratori, aveva dichiarato poche ore prima "Questa città rischia di diventare un museo, una vetrina: nemmeno due anni fa ha chiuso il bar Giacosa, un caso simile a quello delle Giubbe Rosse, anche quello un locale storico dove nacque il cocktail Negroni. Ma senza il lavoro, quello vero, non ci sarà mai sviluppo”.

In una Firenze che lotta per mantenere aperti i locali storici del centro cittadino, Giacosa prima e Giubbe Rosse adesso, la celebrazione di un drink sembra essere un paradosso, diventa invece uno spunto per i sindacati che rilanciano da via Tornabuonbi e piazza della Repubblica un appello ai grandi imprenditori affinché facciano investimenti nel settore della ristorazione storica e non solo nelle nuove aperture.


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