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Cultura venerdì 15 novembre 2019 ore 11:50

​Capannucce in Città premia i presepi fiorentini

La rassegna invita le famiglie, le parrocchie e le scuole a realizzare il presepe ed a fotografarlo per poi condividerlo attraverso i social



FIRENZE — Ogni anno, da 18 anni, circa 3000 bambini partecipano all'evento e vengono premiati per aver raffigurato la Sacra Natività. In questi anni sono stati premiati più di 25 mila ragazzi e l’anno scorso alcuni dei partecipanti delle prime edizioni sono tornati a Capannucce in città insieme ai lori figli per un evento che coinvolge generazioni diverse. L’invito a realizzare il Presepe a casa, così come a scuola, in parrocchia ed ancora nelle aziende e nei locali commerciali viene rilanciata ogni anno dal Comitato di Capannucce in Città fondato da Mario Razzanelli con presidente padre Bernardo Maria Gianni, Abate della comunità benedettina di San Miniato al Monte. Altri membri del Comitato sono Paolo Blasi, Cesarina Dolfi, Giorgio Fozzati, Riccardo Bigi ed Elaine Poggi.

Iscriversi a Capannucce in Città è gratuito, basta collegarsi al sito www.capannucceincitta.it e indicare i propri dati o quelli della parrocchia e della scuola con i nomi dei bambini che hanno partecipato alla realizzazione del presepe. C'è tempo fino al 20 dicembre per iscriversi. I partecipanti possono inviare le foto dei presepi alla mail capannucceincitta@gmail.com. Saranno pubblicate sulla pagina Facebook di Capannucce in Città. Tutti vengono premiati durante la grande festa nella chiesa di San Gaetano il 5 gennaio alle 16. A premiare i partecipanti sarà ancora una volta il Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze. La cerimonia sarà allietata dai canti natalizi del Piccolo Coro Melograno di Firenze diretto da Laura Bartoli.

“L'ipotesi di festeggiare un Natale senza Presepi - ha detto padre Bernardo Gianni - significherebbe non intercettare la sostanziale verità di una festa che continua a parlare un linguaggio universale, proprio perché non è possibile incontrare una visione più alta dell’uomo come quella che ci dona il Vangelo: Dio fa della nostra carne la sua dimora. Quest'evento si traduce in immagini, canti, sensazioni e trova la sua sintesi più alta nel presepe, ossia l'irruzione dell’infinito nelle nostre città, nelle case e nei nostri piccoli cuori. L'auspicio è che ogni città, e Firenze in particolare, sia una sorta di presepe vivente dove spontaneamente e consapevolmente si celebra il Mistero dei Misteri: Dio che chiede di essere accolto dall'uomo”. “La partecipazione entusiastica ogni anno di migliaia di bambini - ha aggiunto Mario Razzanelli -, è l’affermazione del presepe, della Sacra Famiglia, del Natale nel suo vero significato. Capannucce in città è un’iniziativa che negli anni ha trovato sempre più adesioni e consensi. E chissà che quanto prima non potremo raccontare tutto questo anche a Papa Francesco". Blasi ha concluso "L’immagine fine a se stessa, fino a ieri preponderante, oggi sta lasciando il posto alla coscienza del suo essere effimera, del durare poco. Il Presepe rappresenta questo cambio di tendenza: non segue una moda, ma è un messaggio universale, diretto, unico, perdurante nel tempo". L’evento è realizzato grazie al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e la ditta Armando Poggi Srl, in collaborazione con la Diocesi di Firenze e il settimanale Toscanaoggi.


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