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Attualità mercoledì 11 agosto 2021 ore 08:00

Alta velocità, Idra visita il cantiere Foster

L'associazione ricevuta dall'ingegnere Raffaele Zurlo della Infrarail Spa ha diramato una nota con le domande e risposte raccolte sul cantiere



FIRENZE — Gli attivisti dell'associazione Idra hanno chiesto un aggiornamento sul progetto dell'alta velocità fiorentina alla ripresa dei lavori, ed il 4 Agosto il presidente Girolamo Dell'Olio e la segretaria dell’associazione, Sabina de Waal hanno incontrato gli ingegneri Raffaele Zurlo e Rosario Sorbello della Infrarail SpA. Il primo incontro fra Girolamo Dell’Olio, presidente dell’associazione ecologista e l’ingegnere Raffaele Zurlo, amministratore delegato della società incaricata della rivisitazione del progetto Alta Velocità per il nodo ferroviario fiorentino, era avvenuto all’immediata vigilia della pandemia, a fine Gennaio 2020.

"Preoccupati per la perdurante mancata conferma dell’Osservatorio ambientale, lo strumento di monitoraggio e controllo delle lavorazioni a suo tempo istituito dal ministero dell’Ambiente (oggi ‘della Transizione ecologica’), nel quale sono chiamati ad essere attivamente presenti anche il ministero delle Infrastrutture, gli Enti locali e una squadra costituita ad hoc dall’Arpat, ma vacante da Febbraio 2018, abbiamo chiesto un aggiornamento informativo" ha spiegato Idra.

Qual è stato l'esito del sopralluogo? Lo racconta la stessa associazione Idra attraverso una nota.

"Abbiamo appreso con disappunto che a partire da questo Agosto - è quanto riportato da Idra - la titolarità della comunicazione sulle caratteristiche del progetto e della sua esecuzione non è più in capo alla società diretta dall'ingegnere Zurlo: è stata infatti avocata dalla Direzione Investimenti di Rete Ferroviaria Italiana, e chi vorrà ricevere dati e documentazione dovrà fare riferimento a tre dirigenti di Rfi, due dei quali con sede a Roma".

"In Via Circondaria - prosegue la nota di Idra - esiste un campo base, mentre un altro nuovo di zecca è stato istallato, si è appreso, a Rovezzano, per gli operai che saranno addetti alla fresa di Campo di Marte, un Infopoint a disposizione di tutti i cittadini, che anche in piccoli gruppi potranno giovarsi di visite guidate agli ambienti. Zurlo e Sorbello sono stati prodighi di notizie sulle operazioni in corso, hanno mostrato plastici e opuscoli, hanno illustrato le caratteristiche del villaggio (quattro blocchi con 32 camere ciascuno) chiamato a ospitare le maestranze (tutte camere singole, finalmente, con due ambienti attrezzati comuni di incontro, uno interno, uno esterno), ci hanno accompagnato sul corridoio attrezzato dove nei vagoni di un lungo convoglio ferroviario diesel in sosta a fianco del cantiere di scavo vengono scaricate tonnellate di smarino. Raggiungeranno la stazione di Rifredi, dove si immetteranno sulla linea ‘lenta’ per S. Giovanni Valdarno, e lì imboccheranno il binario dedicato al trasferimento alla ex miniera di lignite di Cavriglia da ‘riambientalizzare’ se le terre risponderanno ai requisiti di legge".

Ed ancora "La fresa, oggi ferma a Campo di Marte, scaverà i 6444 metri del primo tunnel con un avanzamento medio di otto metri al giorno (con ‘variante in corsa’ si sono infatti ridotte ad una le due talpe approvate dal progetto iniziale). A Rifredi, la fresa non potrà effettuare un’inversione ad U (non ce ne sarebbero gli spazi, trattandosi di un macchinario lungo 111 metri), ma dovrà essere smontata, trasportata di nuovo a Campo di Marte e lì rimontata per dare l’avvio al secondo scavo, parallelo al primo, con un interasse di 18 metri fra le due gallerie (ciascuna di circa 9 metri di diametro) che corrono per alcune sezioni del tracciato a fianco (ma non al di sotto) della verticale della linea ferroviaria di superficie. L’operazione richiederà prevedibilmente quattro mesi di tempo".

Idra prosegue "Abbiamo domandato se esista un protocollo che detti le condizioni di monitoraggio degli effetti in superficie dello scavo in termini di bradisismo: una fascia molto ampia di palazzi e abitazioni civili, e alcuni importanti beni architettonici, potrebbero infatti risentirne. Zurlo e Sorbello hanno spiegato che il protocollo anzidetto esiste e che, in ogni caso, l’accesso alla documentazione va richiesto alla Direzione Investimenti di RFI. Ma hanno anche voluto sottolineare che la rivisitazione del progetto, compiuta da Infrarail alla luce di quanto rappresentato dagli esperti di geotecnica interni ed esterni consultati ed anche dagli esperti geotecnici di Idra ha avuto fra i suoi risultati, quello di abbassare cautelativamente, di una classe, il livello di rischio programmato come sopportabile nelle operazioni di scavo. E per la Fortezza medicea di San Giovanni, che vedrà due suoi bastioni sottoattraversati, è stato previsto un livello di rischio pari a zero. D’altro canto, ha fatto notare Zurlo, la campagna di rinnovo dei testimoniali di stato degli edifici coinvolti per fotografarne le condizioni ante operam sta incontrando alcune difficoltà: numerosi sono i proprietari che non si fanno trovare a casa o si rifiutano di aprire".

In merito ai tempi di realizzazione "Al di là delle sorprese suscettibili di turbare il cronoprogramma degli scavi, il fattore temporale limitante per la realizzazione del progetto saranno di fatto i tempi obbligati di trattamento delle terre di scavo una volta giunte a destinazione: nelle piazzole che le ospiteranno nella miniera di Santa Barbara, a Cavriglia, si dovrà attendere il decadimento dei fattori inquinanti per intervalli di almeno 14 o 28 giorni, a seconda della tipologia di smarino. In assenza di intoppi di qualsiasi genere il doppio sottoattraversamento e la nuova stazione saranno ultimati nel giro di 7-8 anni a partire dall’avvio della fresa" ha aggiunto Idra.

Quanto alla soluzione prospettata per il collegamento fra la stazione di Santa Maria Novella e la nuova stazione Foster occorrerà consultare la Direzione Investimenti di Rfi, titolare del futuro investimento.

Idra, in merito ha però aggiunto "Non esiste oggi un progetto di navetta ‘people mover’ né di fermata Circondaria. Com’è noto, il progetto di nuova stazione è nato e cresciuto zoppo, privo come risulta ancora oggi di questo importante tassello logistico, nonché del relativo finanziamento. Un budget, quello degli oneri economici, destinato comunque a qualche ritocco, si è appreso, non essendo ovviamente a costo zero i più elevati criteri di sicurezza previsti, gli adeguamenti alle nuove normative e i costi dei materiali e della manodopera rispetto a 15 anni fa. Anche in questo caso, ha chiesto Idra, si proporrebbe forse al PNRR di farsene carico, come per il people mover e la fermata Circondaria? Al momento, non è stato dato sapere".

Idra ha infine preannunciato che proporrà a Rfi la ‘giornata delle porte aperte’. Il presidente Girolamo Dell’Olio ha chiesto che "il progetto sia visibile, accessibile, controllabile, così da permettere a tutti di capire cosa è cambiato e cosa no. A questo scopo occorre istituire un canale ufficiale di relazione col cittadino, un interlocutore indipendente al quale si possa fare riferimento per proposte, segnalazioni, proteste o richieste! Un “Comitato di garanzia” varato nel 2012 ma naufragato già nel 2013 con l’interruzione dei lavori seguita al sequestro dei cantieri Tav di Firenze da parte della Direzione Distrettuale Antimafia, non è mai stato riproposto".


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Cantiere Foster - Visita dell'associazione Idra
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