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martedì 19 marzo 2024

INCONTRI D'ARTE — il Blog di Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci è nato Pontedera e vive a Calcinaia. Giornalista e critico ha pubblicato numerosi volumi sul cinema e sull’arte. Tra le sue pubblicazioni “Paolo e Vittorio Taviani , la poesia del Paesaggio”, editore Gremese. Ha diretto la rivista letteraria Ghibli ed ha collaborato con importanti istituzioni pubbliche. Attualmente è funzionario della Regione Toscana.

​Luca Bellandi : la magia della pittura

di Riccardo Ferrucci - martedì 21 dicembre 2021 ore 07:30

A Livorno, nel suo studio, ho avuto il piacere di incontrare Luca Bellandi e parlare dei suoi progetti futuri. Luca Bellandi, nato nel 1962, ha frequentato l’istituto d’arte a Pisa e nel 1985 ha conseguito la laurea all’Accademia d’Arte di Firenze. La sua pittura inizia dal confronto con i classici, poi scopre l’arte e l’underground americano. Riceve consensi di pubblico e critica con le sue mostre in Italia, in giro per l’Europa e gli Stati Uniti, confermandosi come uno degli artisti più interessanti del panorama artistico contemporaneo.

A Pisa nella Chiesa della Spina presenterai la tua nuova mostra “Implodimi” nel mese di gennaio con tre grandi dipinti che raffigurano l’età presente. Credo che sia la prima esposizione che realizzi in uno spazio pubblico a Pisa.

"IMPLODIMI" non si scrive, non si dice ...ma si può urlare. Per celebrare la vita attraverso simboli divenuti icone del nostro tempo. "IMPLODIMI" come desiderio di farsi contaminare dalla bellezza dalla forza e dal potere, di reagire alle avversità. La necessità di implosione nasce in un periodo dove la pandemia ha messo e continua a mettere a rischio tutte le nostre certezze. La mostra si pone l'obbiettivo di fortificarle, proteggerle e alimentarle attraverso la bellezza che abbiamo intorno, riscoprendo valori e sentimenti. Non so chi potrà aiutarci. Ma questa è un'altra storia. Ho studiato a Pisa, ho molti amici e, in questa città, ho molti bei ricordi. La Chiesa della Spina è un luogo molto bello, ma per lunghi periodi l’ho vista chiusa; quindi, ritengo che l’idea di aprire all’arte contemporanea questo spazio sia un’iniziativa lodevole da parte del Comune di Pisa. La mostra Implodimi parla di un desiderio di rinascita, dopo la pandemia che ci ha turbato e ha messo a repentaglio tutte le nostre sicurezze, indirizzando la nostra vita ad un’attenzione particolare alle contaminazioni. Con tre grandi dipinti propongo una contaminazione positiva, ricca di amore, passione, forza ed energia, per recuperare quei valori fondamentali che si stanno perdendo e deteriorando. Poche opere, di grandi dimensioni, che presentano una forza di reazione alla situazione che stiamo vivendo.

Un’altra mostra importante verrà inaugurata in Portogallo a Ponte de Sor, con il Festival Sete Sòis Sete Luas, a gennaio. La mostra si intitola Gentle Storm, presenta un ciclo di venti opere ed è il tuo primo viaggio in terra portoghese.

E’ la prima volta che vado in Portogallo ed è bello presentarsi a livello internazionale in una nazione che conosco poco, per questo ho cercato di selezionare una serie di opere che presentano le varie sfaccettature del mio lavoro. Il titolo Gentle stormsignifica una tranquilla tempesta, un modo per cercare di affermare dei valori positivi, pur nella crisi della civiltà contemporanea. In Italia, in particolare in Toscana, siamo contaminati dal bello e dobbiamo sempre ricordarcelo, anche nei momenti più difficili dobbiamo trovare un modo di reagire. In Italia e in Europa siamo carichi di storia e bellezza, dobbiamo sempre averlo presente e trovare, in queste comuni radici, la forza per portare avanti il nostro discorso artistico. Adesso come artisti siamo di fronte ad una tempesta, ma positiva, piena di emozioni vitali e che guardano al futuro. Devo ringraziare anche la Galleria Casa d’Arte San Lorenzo che mi offre la possibilità di presentare il mio lavoro in contesti importanti, come la Chiesa della Spina a Pisa e lo spazio espositivo di Ponte de Sor in Portogallo, dove incontrerò anche gli studenti delle scuole in un interessante laboratorio.

Nel tuo lavoro, spesso ricco di colori, stanno prevalendo dei fondi neri e scuri. E’ una tua scelta o è un fatto casuale?

E’ un aspetto importante della mia creazione artistica, a volte ho cercato di reprime l’oscurità, ma è parte di me. Nelle mie opere in bianco e nero trovo una grande forza; conosci la mia passione per la musica e questa riduzione cromatica è come suonare in modo acustico, riducendo gli strumenti utilizzati, e sulle mie tele i colori diventano due: il bianco e nero e qualche sfumatura di altri toni. Ti trovi costretto a dover creare una sensazione, un’emozione, con pochi elementi, è una sfida per me che inizio il mio lavoro come disegnatore e, con l’utilizzo di pochi colori, il nero o la sanguigna, devo costruire una scena credibile e suggestiva.

Ad un’artista livornese viene spontaneo chiedere quale rapporto ha con Modigliani l’autore più celebre di questa città ? Tra l’altro il tuo studio è vicino a dove è stata realizzata la mostra dedicata a Modigliani.

Modigliani è sicuramente un grande artista. Però intorno al suo nome è stato montato ad arte un caso sia nei primi del novecento che adesso. Modigliani è ormai un’icona, lo trovi nei libri, nella sagra dei veri e dei falsi, nei portachiavi e nei posacenere. Forse quello che manca veramente è preservare Modigliani come artista, adesso si sta cercando di farlo, ma forse è un po' troppo tardi. Modigliani è stato negli anni sottovalutato da questa città che oggi lo celebra, è stato preso in giro, oltraggiato con una beffa che ha fatto il giro del mondo. L’arte di Modigliani poteva essere un’attrazione culturale a livello mondiale per questa città, mentre troppe volte il suo nome è stato ridotto soltanto ad un’attrazione da circo.

Recentemente si è inaugurata una tua mostra a Milano . Che storia racconti?

E’ una selezione delle mie opere classiche, inoltre ci sono sei grandi opere, in bianco e nero, ispirate ad ipotesi di monumenti. Tornado al classicismo e al nostro rinascimento si dovrebbero realizzare dei monumenti che riescano ad esprimere compiutamente il nostro tempo ed il nostro essere intimo. Quello che vorrei fare, in un futuro vicino, è costruire dei lavori pubblici che riescano a far dialogare la nostra storia e il presente, è un desiderio reale di rinascita e contaminazione.

Riccardo Ferrucci

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