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Attualità mercoledì 31 gennaio 2024 ore 18:40

Giorno della Memoria, Consiglio regionale al Memoriale di Auschwitz

Un momento della seduta solenne
Un momento della seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana
Foto di: Ilaria Costanzo

L'assemblea legislativa toscana ha tenuto a Firenze la seduta solenne per non dimenticare l'Olocausto e riflettere sugli orrori del nazifascismo



FIRENZE — Si è svolta oggi a Firenze la seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana in occasione del Giorno della Memoria. E quest'anno il luogo simbolo scelto per celebrare la seduta dell'assemblea legislativa toscana dedicata alla memoria dell'Olocausto e alla riflessione sugli orrori del nazifascismo è stato il Memoriale italiano di Auschwitz, nel capoluogo toscano.

Come ha ricordato in apertura di seduta il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, “era un impegno che ci eravamo presi: celebrare questa seduta, ogni anno, in un luogo simbolico della nostra regione”. Il presidente ha voluto rivolgere un saluto particolare a uno dei presenti: Renzo Montini, classe 1928, fiorentino del quartiere di San Frediano, sopravvissuto ai campi di sterminio di Mauthausen ed Ebensee. 

Montini, prendendo la parola, ha raccontato l’inferno che ha vissuto da quando, ragazzino di 15 anni, fu prelevato insieme a tanti altri dalla banda Carità e spedito a Mauthausen e successivamente ad Ebensee, riuscendo miracolosamente a sopravvivere e a tornare, ridotto a uno scheletro di 40 chili, a casa. 

Un momento della seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana

Un momento della seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana

Un breve saluto è stato rivolto dall’assessora comunale Maria Federica Giuliani, la quale ha osservato “come questo luogo che è stato restituito a Firenze nel 2014 oggi è stato restituito a tutta la Toscana”.

Il Rabbino capo di Firenze, Gadi Piperno, ha spiegato che “uno dei motivi per cui gli ebrei sono riusciti a conservare la propria identità dopo la diaspora è la celebrazione di Pesach, serata in cui raccontiamo la nostra storia e la storia dell’uscita dall’Egitto mettendo al centro i bambini e rendendoli protagonisti”. 

Lorenzo Tombelli, presidente toscano di Aned, l’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, ha ricordato che la data di celebrazione del Giorno della Memoria è stata fissata il 27 Gennaio perché in quel giorno furono aperti i cancelli di Auschwitz, ma che “la deportazione è proseguita per molti mesi, con le marce della morte, con cui i detenuti venivano trasferiti da un lager all’altro”. 

Un momento della seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana

Un momento della seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana

Ha poi sottolineato che la deportazione è stata razziale, ma anche politica e militare, e che “il Giorno della Memoria deve ricordare i deportati nella loro totalità, gli ebrei in primis ma anche i partigiani e gli operai che scioperarono contro il regime, e in questo caso si assiste a un grande silenzio, i Testimoni di Geova renitenti alla leva, gli omosessuali, i Rom, i Sinti, gli apolidi”. 

Mazzeo, nel suo intervento, ha ribadito a più riprese come “il nostro compito è renderci ‘amplificatori’ di memoria, e fare memoria è gridare ‘mai più’”. “La Shoah non è stata un destino – ha osservato -. È stata una scelta, una terribile scelta, che non può assolvere chi l’ha compiuta". 

D'altro canto però è importante anche il ricordo dei Giusti, segno che scegliere per quanto difficile era possibile. I Giusti, ha ricordato Mazzeo, “uomini e donne che misero a rischio la loro stessa vita pur di salvare quella di altri". Simbolico, secondo Mazzeo, che il Memoriale Italiano di Auschwitz “sorga, fisicamente, all’incrocio tra viale Europa e piazza Gino Bartali. Da un lato l’Europa nata dal sogno di Ventotene che oggi è il più grande spazio al mondo di libertà e diritti, dall’altro la piazza dedicata a Bartali, non solo un grande campione ma anche uno dei Giusti tra le Nazioni che con la bicicletta che lo ha reso grande, in quegli anni, trasportò documenti falsi tra Firenze e Assisi e salvò così numerosi ebrei dagli arresti”. 

Un momento della seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana

Un momento della seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana

Su come celebrare oggi il Giorno della Memoria, Gabriele Nissim, presidente della Fondazione Gariwo, la foresta dei Giusti, organizzazione no profit che svolge la sua attività a livello internazionale, ha detto che occorre concentrarsi su concetti nuovi e, per fare chiarezza, ha messo nero su bianco il significato di alcune parole.

E per dare un nuovo senso alla Memoria, oggi, accanto alle parole, i riflettori si sono accesi anche sul luogo, sul Memoriale italiano di Auschwitz dove si è svolta la seduta solenne, luogo tornato fruibile al pubblico e trasformato nel Memoriale delle Deportazioni, come sottolineato dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. “Mi auguro che questo nostro Memoriale sia megafono per diffondere la conoscenza – ha concluso – per trasmettere il senso vero della Memoria”.

Un momento della seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana

Un momento della seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana

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