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Attualità giovedì 31 dicembre 2020 ore 10:05

Il 2020 a Firenze segnato dal Coronavirus

A Febbraio la città è stata colta di sorpresa, l'agenda piena di eventi si è chiusa e sulle strade che aspettavano i turisti è calato il silenzio



FIRENZE — Il Coronavirus è arrivato a Firenze attraverso una immagine turistica, la più emblematica, quella di una coppia di turisti cinesi che dopo la visita in città è risultata positiva al Covid-19 ed è stata ricoverata all'Istituto Spallanzani di Roma.

Nel giro di poche settimane le strade che attendevano i grandi flussi turistici si sono completamente svuotate, i negozi sono stati chiusi ed hanno iniziato a fare il giro del mondo le foto delle oreficerie sbarrate sul Ponte Vecchio e con loro i mercati ambulanti del centro storico e poi gli alberghi e i ristoranti.

Sono seguite le prime chiusure anche per giardini ed aree pubbliche e nuove regole di comportamento da adottare per uscire da casa e fare la spesa in fila davanti alla piccola e grande distribuzione.

Durante il grande lockdown Firenze non si è sottratta al fenomeno nazionale che ha visto le famiglie affacciate ai balconi di casa. Balconi fioriti a primavera, striscioni appesi, applausi, musica e balli con appuntamenti alle 18 e performance divenute celebri alle quali hanno partecipato anche noti artisti toscani.

Sull'onda emotiva del messaggio "Andrà tutto bene" si sono strette le maglie della solidarietà e sono nate iniziative di vicinato come la spesa sospesa con ceste di prodotti alimentari rivolte a chi è rimasto senza lavoro, ai cosiddetti "nuovi poveri", ma anche operazioni più complesse come la produzione artigianale di mascherine distribuite poi attraverso il circuito dei negozi di vicinato e dai volontari dei Comitati di quartiere. Raccolte fondi, spese a domicilio ed aiuti per le piccole manutenzioni hanno accompagnato una rinascita dello spirito di vicinato.

Intanto negli ospedali sono nati i reparti Covid e medici, infermieri ed operatori sanitari sono andati in prima linea per fronteggiare l'epidemia con l'arrivo delle tende per il triage ed i primi caschi per l'ossigeno, i tamponi domiciliari, gli interventi nelle residenze sanitarie assistite.

Le famiglie hanno preso dimestichezza con lo smartworking e con la didattica a distanza cercando nuovi spazi per lavoro e studio tra le pareti domestiche. C'è chi ha scoperto le videochiamate. I nuovi mezzi di comunicazione hanno preso il sopravvento e sono esplosi i video e le dirette da casa con le immancabili librerie a fare da sfondo.

Nella settimana di Pasqua la città ha accusato soprattutto l'aspetto economico della crisi sanitaria. Per tradizione è il periodo delle prime prenotazioni nelle città d'arte, quello delle gite scolastiche e dei grandi eventi caratterizzati a Firenze dallo Scoppio del Carro e dall'apertura del Maggio Fiorentino. Ma il Brindellone che ogni anno dà vita allo spettacolo pirotecnico è rimasto nel suo deposito.

A Maggio il passaggio delle frecce tricolori sul cielo della città è stato seguito con grande entusiasmo, soprattutto dai fiorentini accorsi al piazzale Michelangelo. Un messaggio di speranza in un momento di forte unità nazionale. 

L'estate ha offerto una tregua. La curva epidemiologica è scesa, i reparti si sono svuotati ed il turismo italiano ha sostenuto il circuito culturale con una scelta più attenta delle mete di viaggio. Prenotazioni all'ultimo minuto, soggiorni brevi e per chi ha scelto il rientro in famiglia una insolita estate in mascherina nei luoghi della propria infanzia. 

Nelle città d'arte la massima attenzione è stata dedicata al fenomeno della Movida che è stato additato come occasione di contagio e fonte di possibili focolai tanto da portare ad adottare misure di sicurezza nuove e particolarmente stringenti.

Durante l'estate sono diversi i tentativi di uscire dalla crisi e di guardare oltre il Coronavirus promuovendo prodotti locali, servizi ed attività artigianali ma anche la cultura attraverso le piattaforme di e-commerce ed i social network. A Luglio simbolo di questa rivoluzione culturale è rappresentata per alcune ore dall'influencer Chiara Ferragni che fa visita alle Gallerie degli Uffizi e posa per Instagram scatenando numerose reazioni.

La riapertura delle scuole a Settembre sembrava poter introdurre ad un lento ritorno alla normalità ma tutto si è interrotto davanti alle immagini degli studenti in fila davanti ai mezzi pubblici, vera criticità del sistema organizzativo per il rientro degli studenti in presenza.

Ad Ottobre qualcosa è cambiato. L'idea di ritornare indietro, chiudere tutto, ha provocato una reazione da parte delle categorie economiche e sociali. Sono aumentate le manifestazioni di piazza, anche il mondo della scuola ha cercato di scrollarsi di dosso la didattica a distanza. La manifestazione andata in scena tra le strade del centro storico di Firenze ha rappresentato la sintesi della reazione dopo la lunga attesa. Una protesta del tutto nuova, disorganizzata e raccontata con gli strumenti della pandemia, tra video dirette e podcast.

La parentesi natalizia è stata affrontata nell'incertezza della classificazione regionale dettata dai parametri sanitari tra zone gialle, arancioni e rosse. Per la città turistica una nuova batosta sulle vendite e sui consumi con numerose iniziative rivolte ad ottenere aperture a partire dall'8 Dicembre.

L'arrivo del vaccino e le prime somministrazioni tra Careggi, Torregalli e Montedomini hanno caratterizzato la fine dell'anno con una parabola ancora difficile da prevedere.


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