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Arte lunedì 26 settembre 2016 ore 12:55

Gli arazzi di Cosimo a Firenze per sempre

Dopo 150 anni i 20 arazzi medicei con le storie di Giuseppe, divisi fra Roma e Firenze dai Savoia, saranno custoditi definitivamente a Palazzo Vecchio



FIRENZE — Resteranno a Firenze per sempre i venti magnifici arazzi raffiguranti le storie di Giuseppe Ebreo, figlio di Giacobbe, voluti da Cosimo primo de' Medici e realizzati su cartoni di Pontormo, Bronzino e Francesco Salviati. 

La collezione, divisa tra Firenze e Roma per volontà dei Savoia nel 1882, è stata riunita 150 anni dopo a Palazzo Vecchio per la mostra Il Principe dei sogni, uno degli eventi culturali più apprezzati del 2015. Oggi la notizia che tutti e venti gli arazzi saranno custoditi a Firenze in pianta stabile ed esposti a rotazione nella Sala dei Duecento.

E' stato il sindaco Dario Nardella ad annunciare la novità, auspicata da mesi da cittadini e istituzioni: l'associazione Gli Angeli del bello raccolse a suo tempo più di tremila firme per far 'restare' a Firenze gli arazzi.

“Si tratta di un evento di portata storica per Firenze e per l’Italia - ha commentato Nardella - Grazie alla collaborazione decisiva del Quirinale e alla disponibilità del presidente Sergio Mattarella, i 20 arazzi saranno esposti permanentemente proprio nel luogo dove Cosimo dei Medici li aveva voluti. Nelle prossime settimane metteremo a punto le modalità di custodia ed esposizione di questa collezione”.

I 20 arazzi furono tessuti dai fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher su cartoni realizzati da alcuni dei più importanti artisti del Rinascimento, Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati. Rappresentano una delle più alte testimonianze dell’artigianato e dell’arte del Cinquecento. Una volta appesi sulle pareti del salone dei Duecento vi rimasero per più di un secolo,. Vennero poi trasferiti nei depositi ma,  all’indomani dell’Unità d’Italia, si decise di esporli di nuovo al pubblico. Nel 1882 i Savoia decretarono che a Firenze rimanessero solo 10 pezzi mentre gli altri 10 furono trasferiti nei saloni del Quirinale. 

Nel 1983 gli arazzi furono definitivamente rimossi dalle pareti della Sala dei Duecento per essere sottoposti ad indagini sul loro stato di conservazione e per avviarne il restauro, cominciato nel 1985. L’intervento fu realizzato dall’Opificio delle Pietre Dure  col sostegno finanziario della Cassa di Risparmio di Firenze e dell’Ente Cassa.

Gli arazzi raccontano la storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe, odiato dai fratelli perché prediletto dal padre. Cosimo de’ Medici nutriva una particolare predilezione per questa personaggio biblico, nelle cui fortune vedeva rispecchiate le alterne vicende dinastiche della sua famiglia. 

Giuseppe, tradito e venduto come schiavo dai fratelli, fatto prigioniero in Egitto, riuscì comunque a sfuggire alle avversità, a perseguire una brillante carriera politica e a raggiungere posizioni di potere. Abile parlatore, consigliere e interprete dei sogni del faraone, mise in salvo un’intera popolazione dalla carestia e alla fine dette prova di clemenza e magnanimità, perdonando i fratelli.


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