Attualità giovedì 30 ottobre 2025 ore 17:29
Un Fiorino e un panettone artigianale per Christine Lagarde

Presidente e segretario generale della Camera di Commercio di Firenze hanno accolto la presidente della Bce e il governatore della Banca d'Italia
FIRENZE — La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, è stata accolta oggi pomeriggio dal presidente della Camera di commercio Massimo Manetti e dal segretario generale Giuseppe Salvini al suo ingresso presso la monumentale ottocentesca ex Borsa Valori dell’Ente camerale.
Qua si è tenuta la conferenza stampa finale del board della Bce, il principale organo decisionale della Banca centrale europea composto dai sei membri del comitato esecutivo e dai governatori delle banche centrali nazionali dell'area euro che si è riunito nel capoluogo toscano.
Manetti e Salvini hanno omaggiato Lagarde con una copia in argento dell'antica moneta il Fiorino e con un panettone artigianale preparato appositamente da un pasticcere del Mercato Centrale di San Lorenzo per la presidente.
Lagarde al suo arrivo a Firenze aveva infatti espresso il desiderio di portare a casa un panettone, temendo di non trovarlo visto che si tratta di un dolce natalizio.
“Non è mai troppo presto per le delizie dei nostri artigiani, ci sono tante tipiche squisitezze locali che ci prometteremo di far assaggiare alla presidente se vorrà farci l’onore di una ulteriore prossima visita" - ha scherzato il presidente Manetti - "Il Fiorino è un antenato dell’euro e quindi anche dell’euro digitale di cui il board di Bce ha discusso qui a Firenze. Fu coniato a Firenze e a partire dalla metà del XIII secolo si diffuse in tutto il mondo”
Un Fiorino è stato consegnato da Manetti anche al governatore di Banca d’Italia Fabio Panetta.
“Fare omaggio del fiorino alla presidente della Bce e al governatore è un modo per riconoscere e ribadire l’importanza della valuta come essenziale strumento di scambio" – ha detto il segretario generale Salvini - "Chiediamo all’Europa di affrontare con decisione la guerra dei dazi che penalizza territori produttivi come quello fiorentino fortemente vocato all’export e terza provincia italiana per vendite all’estero, grazie alla qualità delle sue produzioni. Come Camera di commercio stiamo attuando tutte le misure per permettere alle nostre aziende di affrontare questa criticità”.
A tal proposito, Manetti e Salvini hanno spiegato che la Camera di commercio di Firenze, la più antica d’Italia e terza nel mondo dopo Marsiglia e Bruges, fu fondata nel 1770 da quell’illuminato Granduca di Toscana Pietro Leopoldo con un obiettivo che oggi si definirebbe di semplificazione della pubblica amministrazione: abolì le varie magistrature fiorentine che avevano giurisdizione sui diversi mestieri e riunì le loro competenze nella nuova Camera di Commercio. Al Granduca si deve, non solo il fatto di essere stato il primo sovrano al mondo ad abolire la pena di morte ma anche di aver cancellato i dazi tra i comuni toscani e introdotto la libertà di scambio delle merci, tracciando così quella rotta che nei secoli successivi portò alla nascita degli Stati moderni e poi della stessa Comunità Europea.
“Sì ai principi di libero movimento, ispiratori del fondatore della Camera Granduca Leopoldo così come dei padri dell’Unione Europea, no ai dazi che penalizzano la qualità”
Per chi non lo sapesse e vuol conoscere qualcosa di più sulla Camera di commercio di Firenze:
Il monumentale spazio affacciato sull’Arno, ha origini medioevali e sorge sulle antiche fondamenta del Tiratoio delle Grazie dove si svolgeva la lavorazione dei panni di lana. Allo stato attuale Borsa Valori da oltre 150 anni. Le Borse di commercio di Firenze e di Livorno erano state infatti fondate nel 1808, all'indomani dell'annessione della Toscana all'Impero francese, per la contrattazione dei titoli di Stato dell'Impero. Dopo la Restaurazione, la Borsa fiorentina venne rifondata dal Granduca dell’epoca nel 1859 e in tale occasione iniziò la contrattazione dei titoli azionari: i primi furono quelli della Banca Nazionale Toscana. Fu deciso dunque di ristrutturare il Palazzo per ospitare la Camera di commercio, la Borsa di commercio e la Banca nazionale Toscana, nell’ambito di un grandioso progetto di risistemazione urbanistica che interessò Firenze nel breve periodo ma di grande fermento in cui la città fu capitale d’Italia, dal 1865 al 1871.
Chiara Lam Nang
© Riproduzione riservata
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI
















