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Attualità domenica 28 giugno 2020 ore 09:26

Santa Croce sperimenta la visita effetto Stendhal

Un nuovo modello di visita speciale si ispira al Grand Tour ottocentesco con l'obiettivo dell’incontro ravvicinato ed esclusivo con spazi e opere



FIRENZE — Santa Croce, luogo eletto alla prima manifestazione della Sindrome di Stendhal, attiva la sperimentazione di un modello di visita slow della durata di circa un’ora e mezza, fondato su un rapporto più personale e intimo tra visitatori, spazio ed emergenze artistiche, un modello di visita speciale che si ispira al Grand Tour ottocentesco e permetterà l’incontro ravvicinato con spazi e opere normalmente non accessibili. 

L’Iniziativa, che sarà avviata nei giorni di mercoledì e venerdì a partire dal prossimo 8 luglio, è stata annunciata in occasione della riapertura dell’intero complesso monumentale dalla presidente e dal vicepresidente dell’Opera di Santa Croce, Irene Sanesi e don Alessandro Andreini, con il segretario generale Stefano Filipponi. Presente anche il viceprefetto Alessandra Terrosi che ha sottolineato l’importanza degli sforzi delle istituzioni culturali per la ripartenza di Firenze.

“Abbiamo costruito la riapertura del Complesso monumentale come un continuo e inaspettato svelamento. Non un ritorno a com’era quanto una nuova sorprendente scoperta”, sottolinea Irene Sanesi. “Il nuovo sistema di visite per il complesso di Santa Croce - ha detto l’assessore alla Cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi - arricchisce di un ulteriore tassello l’offerta culturale cittadina e si inserisce in un nuovo modello di sviluppo, turismo e conoscenza che privilegia la lentezza e l’intimità alla classica visita massificata, modello che il Comune non può che sostenere con convinzione”. “Il nuovo sistema di accoglienza di Santa Croce è fondato sulla ricerca di una nuova e più profonda relazione con i visitatori - ha messo in evidenza Stefano Filipponi – Con questo progetto si potrà sperimentare un’esperienza particolare, molto simile a quella dei viaggiatori ottocenteschi provenienti da tutto il mondo, innamorati del patrimonio artistico italiano e fiorentino”. A disposizione dei viaggiatori del 2020 ci sarà una App, scaricabile gratuitamente su mobile, in lingua inglese e italiana, messa a punto dall’azienda fiorentina D’Uva. La modalità di visita, che prevede non più di dieci visitatori per volta, risponde alle esigenze specifiche e stringenti della sicurezza legate al Coronavirus. Il progetto è reso possibile - come ha ricordato don Andreini - dalla stretta collaborazione tra l’Opera di Santa Croce e la Comunità dei Frati minori conventuali che sta caratterizzando fortemente la fase della ripartenza.

Il modello Grand Tour permetterà di raggiungere l’area di culto, consentirà di aprire la cancellata della Cappella Bardi di Vernio custodita dal volto pieno d’umanità del Cristo di Donatello, di entrare della Cappella Bardi di Mangona dove Maso di Banco racconta con intensità di forma e colore le Storie di Papa Silvestro e di Costantino, di sostare nella sagrestia, uno degli ambienti più suggestivi dell’intera basilica, dove vive la sua nuova vita, dopo la violenza dell’alluvione, il Crocifisso di Cimabue, di entrare nella Cappella Rinuccini con gli originalissimi affreschi di Giovanni da Milano, di immergersi nell’armonia architettonica della Cappella Pazzi.

Nuovo sistema di accoglienza - Due le opportunità per i visitatori: il percorso dei fine settimana che comprende l’intero complesso monumentale ma non gli spazi normalmente inaccessibili (in particolare l’area di culto) e la visita speciale infrasettimanale che comprende anche l’area di culto con la Cappelle Bardi di Mangona e Bardi di Vernio, la sacrestia e la Cappella Rinuccini. La sperimentazione prevede che orari e giorni delle visite speciali possano essere estesi per accogliere tutte le eventuali richieste e per permettere a tutti coloro che lo desiderano di vivere questa esperienza.


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