Attualità domenica 31 gennaio 2021 ore 10:49
Pescando in città è lo sport al tempo del Covid
La disciplina sportiva di derivazione anglosassone si sta imponendo anche qui, dove il corso d'acqua candidato ideale è il Mugnone
FIRENZE — Mugnone candidato ideale della pesca sportiva urbana, l'urban fishing di derivazione anglosassone che si va imponendo anche in Italia come pratica perfetta in tempo di Covid-19 dato che integra alla perfezione le condotte di distanziamento previste dalle misure anti contagio. E a Firenze a parlare dei possibili sviluppi della disciplina è il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno che vede nel torrente Mugnone il corso d'acqua perfetto per la pratica della pesca in città.
"Se Adria, nel Polesine, è la capitale dell’urban fishing italiano - spiega l'organismo consortile - è il torrente Mugnone che scorre a Firenze l’immagine emblematica della metamorfosi possibile, grazie alla manutenzione gentile, qui operata dal Consorzio. Il corso d’acqua attraversa quartieri popolosi e ha subito in anni recenti una radicale riqualificazione: sponde ed argini ben curati e sfalciati più volte all’anno con passaggi primaverili, che rispettano la fascia vegetata a contatto dell’acqua per la riproduzione di molte specie fluviali. Nuovi percorsi di servizio, utili anche per una passeggiata rilassante, nuove sistemazioni idrauliche che hanno permesso di rallentare il flusso d’acqua proprio sotto i ponti, creando zone ombreggiate ideali per il rifugio e la riproduzione di pesci ed anfibi, migliorando l’intero ecosistema".
Gli streeters - così si chiamano i pescatori urbani - praticano la pesca in modi diversi: dall’ultralight destinato a pesci di media pezzatura fino a sessioni più impegnative mirate a grossi predatori ittici. Obiettivo comune: dimostrare che i fiumi urbani non sono solo scarichi di liquami, ma luoghi da vivere. Poche le attrezzature necessarie, e la vicinanza all’abitato offre molti vantaggi: "Non c’è niente di più rilassante che entrare in un fiume alla fine di una giornata in ufficio e se riesci a guadare il tuo ruscello locale a pochi minuti dalla tua scrivania e passare una serata a pescare una mosca secca”, sottolineano dal Consorzio di bonifica 3 evidenziando come negli anni anche l’atteggiamento dei pescatori sia cambiato, puntando più sull’aspetto ricreativo e meno sulla cattura del pesce, restituendolo alle acque.
"C’è ancora molto da fare – commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale de Consorzi per la gestione e la tutela del territorio e della acque irrigue (Anbi) – ma l’esperienza fiorentina dimostra che ci si può riuscire. E’ indispensabile la collaborazione di tutti i soggetti che insistono sul corso d’acqua, ad iniziare dal contrasto agli scarichi abusivi".
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