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Arte sabato 26 dicembre 2015 ore 12:13

Nuova luce per la Galleria dell'Accademia

La Galleria si presenta ai visitatori con il nuovo impianto di illuminazione delle sale dove si possono ammirare opere del XIV e XV secolo



FIRENZE — L’operazione è stata realizzata attingendo dai fondi ordinari statali messi a disposizione per il museo.

“Finalmente si possono godere pienamente – afferma Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia - le preziose opere dai colori vivi e splendidi, che finora erano rimasti quasi all’oscuro. Ed invito tutti ad apprezzarle”. 

Per garantire una migliore valorizzazione dei dipinti custoditi al primo piano del museo, mantenendo inalterata la qualità del risultato nel tempo, è stata scelta una soluzione d’avanguardia.Infatti la sofisticata tecnologia dell’intero impianto è basata sull’utilizzo del “Led Vivid” che permette di ottenere un’alta fedeltà cromatica e una saturazione dei colori di nuova concezione; la percezione delle opere d’arte risulta perciò vivida e intensa sia nei colori, sia nei dettagli.

La nuova illuminazione è il risultato della sostituzione dei 56 vecchi apparecchi fissi, ma anche dell’utilizzo dei soliti incassi a soffitto con i nuovi proiettori orientabili gestiti da un sistema di controllo wireless che permette una calibrazione attenta dei flussi luminosi sull’opera d’arte e un conseguente risparmio energetico.

Le tre sale poste al primo piano della Galleria dell’Accademia ospitano una parte assai cospicua della grande collezione di dipinti su tavola a fondo oro che, dopo il David di Michelangelo, costituisce uno dei motivi di maggiore attrazione della Galleria dell’Accademia. Si tratta di un nucleo di dipinti che si scalano dal 1360 al 1430 circa e che documentano in maniera capillare gli sviluppi della pittura fiorentina dalla tarda tradizione giottesca fino al primo Rinascimento.

Al primo piano, in particolare, è la serie inimitabile di capolavori di Lorenzo Monaco che ora si offre davvero “nella luce migliore” ai visitatori. La splendida Annunciazione al centro del trittico di San Procolo si accende adesso in una gamma infinita di gradazioni cromatiche di straordinaria delicatezza, mentre il grandioso Vir dolorum con i simboli della Passione si offre in tutta la sua preziosità nel rendere mirabilmente in pittura le materie più preziose: il marmo mischio, le decorazioni scolpite, i metalli.


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