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Attualità lunedì 23 novembre 2020 ore 19:30

"Noi malati di Covid con la casa piena di rifiuti"

Una famiglia racconta a QUInewsFirenze la malattia e la quarantena in attesa del ritiro della nettezza urbana che si è accumulata sul terrazzo



FIRENZE — Una intera famiglia fiorentina si è ammalata di Covid-19 a fine Ottobre e da oltre 20 giorni attende il recupero della nettezza urbana. Oggi il presidente della Regione Giani ha emanato un'ordinanza proprio per regolamentare questo servizio ma finora, per le persone isolate nella loro abitazione, l'epidemia aveva trasformato la spazzatura in un incubo. A raccontare la sua personale odissea a QUInewsFirenze è una residente dell'Isolotto.

Quando è iniziata la quarantena?

"Il primo tampone lo abbiamo fatto a fine Ottobre e da lì è iniziato un calvario perché siamo in 5 in famiglia e ci siamo ammalati tutti con sintomi importanti e con la diagnosi di una polmonite bilaterale che ha richiesto le cure domiciliari, in alcuni casi il ricovero ed in altri l'ossigeno. Chi non ci è passato non lo può sapere ma è una malattia tremenda".

Cosa è accaduto in questi giorni?

"Siamo stati seguiti a casa da medici e infermieri delle unità Usca ma siamo rimasti soli per quanto riguarda i servizi pubblici perché ci siamo ritrovati invasi dalla spazzatura. Il 2 Novembre Alia mi ha detto di non fare più la raccolta differenziata ma di mettere tutto in un unico sacco ed attendere il ritiro. Mi hanno anche detto di non fare ritirare il sudicio a nessuno perché dovevano passare loro. Da quel momento li sto ancora aspettando".

Ma nel frattempo ha chiesto aiuto altrove?

"Avevo il terrazzo pieno, 25 sacchi della nettezza. Ero disperata ho fatto sei solleciti e sono arrivata a dire che avrei gettato tutto dal balcone. Fortunatamente qualcuno si è offerto di aiutarmi e ringrazio Simonetta e Simone del Comitato Cittadini per Firenze perché ci hanno teso una mano, sono venuti loro a recuperare alcuni sacchi dei rifiuti".

In 23 giorni non ha sentito nessuno?

"Si certo. Il 16 Novembre sono venuti a portarmi 7 bidoni e me li hanno lasciati sul pianerottolo, fortunatamente un infermiere che in quel momento era a casa per una visita si è offerto di portarmeli dentro. Da allora aspetto ancora che vengano a ritirarmi i sacchi di inizio mese più i bidoni".

Si sente di rivolgere un appello alle istituzioni?

"Mi è stato detto in una delle tante chiamate che ci sono molte famiglie nella nostra situazione, lo comprendo ma non è giusto abbandonare le persone così. Noi paghiamo le tasse e tra queste c'è anche la nettezza. Fortunatamente ho un terrazzo ed ho potuto riempirlo ma sono mortificata, oltre al dolore fisico provo anche imbarazzo per una situazione che non è giusta nei confronti dei vicini, non è igienico accatastare i rifiuti in casa". 


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