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Attualità mercoledì 20 gennaio 2021 ore 10:20
Il Natale Covid non frena l'abbandono degli abeti
Giacciono ai cassonetti anche gli alberi che hanno allietato il Natale nell'anno del Covid, il fenomeno non si arresta nonostante le tante alternative
FIRENZE — Il Natale ai tempi del Coronavirus non si è sottratto al fenomeno dell'abbandono degli abeti che sono comparsi e continuano a spuntare lungo le strade, nei pressi dei cassonetti.
Sembrano essere stati inutili gli appelli allo smaltimento secondo le regole, che prevedevano di "spezzare gli alberi" prima di gettarli nei cassonetti riservati al "rifiuto organico" e soprattutto il monito "è importante non lasciare gli abeti appoggiati all’esterno dei contenitori o sulle piattaforme".
C'è chi ha preferito sgattaiolare fuori dai palazzo di notte per abbandonare poi l'abete al cassonetto dove i residenti li hanno trovati la mattina successiva.
Eppure nel 2021 esistono molte alternative, caldeggiate anche dalle amministrazioni comunali. La prima è il conferimento ad Alia, spezzati nei cassonetti o negli eco-centri per trasformare gli alberi in compost.
Ci sono poi comuni come Figline e Incisa Valdarno che si sono resi disponibili a ritirare gratuitamente e ripiantare nei giardini pubblici gli alberi di Natale dei cittadini, purché ancora provvisti di radici. Anche il Comune di Capraia e Limite si è messo a disposizione per far ripiantare ai giardinieri gli abeti nei parchi pubblici.
Il Comune di Scandicci ha segnalato il servizio di custodia effettuato dal Parco di Poggio Valicaia “L’iniziativa del tree-sitting è nata nell’autunno nel 2018 con due finalità, disincentivare l'uso di abeti finti in materiali inquinanti ed in plastiche di dubbia provenienza, e far diventare l’acquisto consapevole una virtuosa abitudine - hanno detto i gestori del parco - è stato apprezzato che l’iniziativa non avesse scopo di lucro e moltissimi ci hanno supportato, anche quelli a cui abbiamo dovuto dare notizie spiacevoli”.
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