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Attualità lunedì 20 aprile 2020 ore 20:10

Gli autisti non sanno come gestire la fase Covid 2

In foto un bus limitato per Covid

Il trasporto pubblico rischia di fermarsi a detta dei conducenti che non sanno cosa fare in caso di troppi passeggeri o di passeggeri senza mascherina



FIRENZE — Gli autisti del trasporto fiorentino su gomma hanno denunciato attraverso la rappresentanza sindacale di Ataf la problematica relativa alla gestione dei passeggeri a bordo durante la Fase 2 dell'emergenza che prevede l'obbligo di mascherine ed il distanziamento sociale. In queste settimane con la chiusura delle attività e l'invito a restare a casa i passeggeri sono stati pochi, ma adesso ci sarebbe il rischio di non riuscire a gestire la situazione.

Una nota della Rsu denuncia il problema già attuale su alcune linee come la 2, 6, 14, 17, 20, 23, 30 e 35 dove "I conducenti di linea si sono trovati più volte in difficoltà e pertanto hanno chiesto come doversi comportare in caso di superamento del numero limite di passeggeri o di presenza di persone a bordo senza la mascherina". La RSU ritiene indispensabili i seguenti provvedimenti "Aumento del livello di servizio, con una maggiore frequenza di transito degli autobus, istituzione di un’apposita figura professionale che si occupi del controllo degli accessi, utilizzo del cartello “Completo” in caso di numero massimo di passeggeri, blocco della vettura in caso di presenza a bordo di una persona senza mascherina o di eccessivo numero di passeggeri".

Il Coordinatore della Rsu, Gianluca Mannucci ha dichiarato "Da giorni vediamo troppe persone prendere l'autobus, in molti casi anche in numero maggiore del consentito dodici persone al massimo, in un autobus di 12 metri. Pertanto chiediamo di aumentare la frequenza del servizio. Presto si avvierà la cosiddetta Fase 2 e non vogliamo arrivarci impreparati o in difficoltà. Gli autisti e gli addetti alla gestione dell'esercizio sono in prima linea e hanno bisogno di direttive precise, magari anche di un apposito protocollo per la gestione delle criticità legate alle restrizioni. Crediamo che l'istituzione di una figura professionale che si occupi di gestire gli accessi a bordo, sia indispensabile. Ritengo utile una direttiva precisa dagli Enti Locali specifica per il TPL, non ci si può aspettare che ogni azienda prenda propri provvedimenti."

Sulla stessa linea Massimo Milli il vice coordinatore "Quante persone intendiamo far salire a bordo di un autobus? A chi spetta il controllo dei flussi e del comportamento delle persone a bordo? Nel rispetto delle nuove norme di distanziamento sociale, non sarebbe opportuno intensificare le frequenze e quindi incrementare il servizio con l'utilizzo di ulteriori mezzi, al fine di evitare assembramenti particolari? Potrebbe essere l’adozione di ingressi al lavoro ed alle altre attività, flessibilmente scaglionati, al fine di evitare appunto eventuali sovraffollamenti sui mezzi negli orari di punta”.


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