Attualità lunedì 22 gennaio 2018 ore 13:10
Gli appuntamenti 'indicativi' al Dea di Careggi
Nella nuova ala dell'ospedale fiorentino spazi ampi ma cartellonistica a dir poco carente con messaggi improvvisati su fogli attaccati con lo scocth
FIRENZE — Il nuovissimo padiglione 12 Dea per le emergenze medico chirurgiche dell'ospedale di Careggi è stato inaugurato nell'aprile 2017 e sicuramente colpisce i visitatori per l'ampiezza e la modernità degli spazi. Peccato però che la cartellonistica sia a tutt'oggi carente. Nel caso specifico, stiamo parlando dell'ala dove vengono effettuate le visite di controllo ai pazienti che, qualche giorno prima, si sono sottoposti a un intervento chirurgico. Premessa: l'appuntamento al Dea viene dato dagli operatori sanitari del reparto ospedaliero al momento in cui l'utente viene dimesso, dopo l'operazione.
Cosa succede quando il paziente arriva al Dea per la visita di controllo? Niente da ridire sulla cortesia e la disponibilità del personale. Ma la cartellonistica è tutto un programma.
Nell'atrio dove sono situati gli sportelli dell'accettazione non si può fare a meno di notare la presenza di vari messaggi stampati su fogli A4 o A3 e poi appiccicati con lo scotch qua e là. Il primo che balza agli occhi, attaccato al vetro che separa i pazienti dal box degli operatori, è il seguente (vedi foto qui sopra):
"Informiamo gli utenti che l'orario degli appuntamenti è indicativo. Grazie".
"Indicativo? E allora quanto bisogna aspettare? - è l'allarmatissima e immediata reazione degli utenti - E che ce l'hanno dato a fare! Si comincia bene...".
Poco più in là, attaccato sempre con lo scotch alle pareti dell'atrio che funge anche da sala di attesa, un altro messaggio gentile ma inquietante, stampato ingegnosamente su tre fogli esposti in successione verticale per poter utilizzare caratteri più grandi (vedi sui sotto la fotogallery):
"Abbiamo un nuovo sistema di prenotazione. Ci scusiamo per le attese che ci potranno essere".
"Ma che fanno, mettono le mani avanti? - insorgono i pazienti - E meno male che il sistema è nuovo! E chissà quant'è costato... Non lo potevano sperimentare prima?". E giù commentacci.
Sempre nell'atrio, anche questo attaccato alla parete con lo scotch, un ennesimo messaggio, questa volta dedicato al numeretto che viene consegnato al paziente non appena ha concluso l'accettazione per la visita di controllo (vedi qui sotto la fotogallery):
"Il numero preso serve ESCLUSIVAMENTE per non essere chiamati con il cognome. Verrete chiamati per ordine di orario appuntamento e non per l'ordine di arrivo. Esempio: non è detto che dopo il numero 15 venga chiamato il numero 16".
"Cioè? Che vuole dire?" si chiedono i pazienti sconcertati cercando di far mente locale, soprattutto sull'esempio. "E che è? Un test di intelligenza?" borbottano altri.
Per la cronaca, il nuovo padiglione Dea di Careggi è costato complessivamente fra opere strutturali e attrezzature undici milioni e 324mila euro. Forse è il caso di investire qualcosa in una cartellonistica meno improvvisata. Anche per evitare di far presagire agli utenti lunghe attese e inefficienze che qualche volta si sono sicuramente verificate, altrimenti i fogli non sarebbero stati attaccati, ma altre magari nemmeno si verificano: la mattina in cui sono state scattate le foto che corredano questo articolo nessun paziente ha aspettato più di 20 minuti oltre l'orario dell'appuntamento prima di essere visitato. Ma tutti hanno riso e scosso la testa di fronte ai cartelli con lo scotch e soprattutto di fronte al contenuto dei messaggi.
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