Arte venerdì 07 giugno 2019 ore 13:31
Gnomone del Duomo, l'occhio di luce che incanta
Con i suoi 90 metri di altezza lo gnomone di Santa Maria del Fiore è lo strumento astronomico più grande al mondo creato per misurare l'anno solare
FIRENZE — I raggi del sole scendono attraverso la Cupola del Brunelleschi per formare un’immagine del disco solare che si sovrappone perfettamente a quella posta sul pavimento del Duomo. Questo è il fenomeno che sarà visibile al pubblico nei giorni 11, 14, 18 e 21 giugno, dalle ore 12.30 alle 13.30, nella cappella della Croce del Duomo, a sinistra dell’Altare Maggiore.
L’iniziativa, resa possibile dall’Opera di Santa Maria del Fiore e al Comitato per la Divulgazione dell’Astronomia, è a ingresso gratuito e si svolgerà anche in caso di cielo coperto. Nella data del 18 giugno la presentazione sarà in lingua inglese.
Il fenomeno si ripete dal XV secolo grazie ad uno strumento astronomico, il più antico e diffuso al mondo, lo gnomone, progettato per misurare la posizione del Sole in cielo e determinare la durata dell’anno solare.
Fu il matematico fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli a voler realizzare uno gnomone nella Cattedrale di Firenze. Entrato in funzione probabilmente nel 1475, fu utilizzato regolarmente fino agli inizi del 1500, quando per la preoccupazione di eventuali cedimenti della Cupola del Brunelleschi, inizierà a essere impiegato impropriamente per monitorarne la stabilità. Tre secoli dopo, nel 1754, sarà un grande personaggio del tempo, matematico alla corte granducale, il gesuita Leonardo Ximenes, a riportare lo gnomone alla sua funzione originale.
Nella Cattedrale di Firenze il foro gnomonico è stato realizzato con una tavoletta di bronzo (la bronzina) recante un'apertura centrale di 4 centimetri di diametro e posta orizzontalmente all'interno della finestra meridionale del tamburo della Cupola, a 90 metri di altezza dal pavimento. L'altezza dello gnomone è tale che i raggi del sole, passanti per il foro, colpiscono il pavimento della chiesa solo dalla fine di maggio al termine di luglio e per pochi minuti prima e dopo mezzogiorno.
In questo periodo l'immagine solare si forma sul pavimento della Cappella della Croce, dove si trovano, sotto la protezione di lastre di ottone, una linea meridiana finemente graduata e due marmi circolari, uno dentro l'altro, che funzionano da contrassegni solstiziali. Il maggiore, con un diametro di circa 90 centimetri, ha le stesse dimensioni dell'immagine del sole al solstizio d'estate. Invece, al solstizio invernale, a causa dell’aumentata inclinazione dei raggi solari, l’immagine si formerebbe fuori della Cattedrale, a circa 214 metri di distanza.
Sarà solo nella seconda metà del 1700 che i telescopi sostituiranno gli gnomoni, chiudendo una pagina gloriosa, iniziata qualche millennio prima.
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