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Attualità giovedì 25 giugno 2020 ore 12:11

Covid, taxi fermi al palo, nessuno li chiama

taxi

Uritaxi denuncia un crollo di chiamate pari all’87 per cento rispetto a Giugno 2019. Pesa la mancanza dei turisti e di Pitti



FIRENZE — Mentre a livello regionale tutte le stime parlano di un effetto mannaia micidiale dell’epidemia di Covid sul turismo (le ultime sono quelle di Confesercenti che ha stimato 8 milioni di pernottamenti in meno rispetto all’anno scorso nei primi cinque mesi del 2020), a soffrire sono tutti, compresi i taxi. Lo avevano già detto ma ora fanno i conti: per Uritaxi, infatti, il combinato disposto dell’assenza di turisti e di persone in città per un evento come Pitti, rimandato all’autunno, ha prodotto un crollo dell’87 per cento delle chiamate a Giugno.

Claudio Giudici, presidente nazionale Uritaxi, ha spiegato così la situazione: “I tassisti sono ancora in pieno lockdown. Questo è il quarto mese di inattività, con tanti colleghi che ancora non sono tornati a lavoro proprio perché il lavoro non c'è. Comune, Regione, Governo devono mettersi una mano sulla coscienza. Servono aiuti concreti al settore, il che significa finanziamenti a fondo perduto, e eliminazione delle tasse per il 2020, a partire dalla Cosap. Per la quale non basta certo un breve rinvio al 31 luglio, come quello deciso da Palazzo Vecchio”.

E poi il sindacato punta il dito contro la presunta concorrenza di caddy e risciò, in particolare in centro: “Li vediamo nel centro di Firenze, in particolare nella zona tra piazza Duomo e piazza Signoria. Ogni giorno – sottolinea Giudici – raccogliamo dai nostri colleghi le segnalazioni, con tanto di video e foto. Si tratta di soggetti che non hanno alcuna autorizzazione per poter operare e fare i tour facendo salire a bordo i turisti con i bagagli. Eppure continuano ad operare, in barba alla giurisprudenza del Consiglio di Stato”. 

“In questa situazione - ha aggiunto Giudici - se c'è un disegno per fare saltare il settore del trasporto pubblico non di linea, per aprirlo ancora di più alle multinazionali americane o tedesche questa è sicuramente la strada giusta”. Infine, una proposta: «Alla luce anche delle inchieste aperte sulla gara del trasporto pubblico locale nella regione Toscana, ribadiamo la disponibilità del settore a integrare come previsto dalla sua naturale funzione normativa il settore del tpl di linea».


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