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Comitati del centro uniti per la sicurezza

Una nuova rete ed una petizione a largo raggio per chiedere più controlli e mantenere il fianco esposto verso le Cascine ben saldo al centro storico



FIRENZE — Una nuova mobilitazione a larga adesione organizzata nella centralissima Ognissanti da parte di residenti e commercianti del Quartiere 1 che hanno risposto all'invito della Associazione Borgo Ognissanti per presentare una petizione sulla sicurezza. Presenti anche i Cittadini Attivi San Jacopino, Palomar Palazzuolo e Leopolda Viva.

La zona comprende l'area di San Jacopino da Viale Francesco Redi fino alla Stazione Leopolda, e da Santa Maria Novella all'Arno, comprese piazza Vittorio Veneto e l'ex Teatro Comunale. Una grossa fetta di Quartiere 1, ad alta frequentazione turistica, affacciata verso il parco delle Cascine.

La microcriminalità è al centro delle preoccupazioni: dai danneggiamenti ai furti passando per lo spaccio, l'ubriachezza molesta e le risse. A farsi portavoce della cittadinanza Fabrizio Carabba, storica guida della Associazione Borgo Ognissanti e Simone Gianfaldoni per i Cittadini Attivi di San Jacopino, oltre ai rappresentati dei comitati ben radicati per singole strade come Palomar impegnato recentemente in una battaglia serrata contro lo spaccio e consumo di droga in via Palazzuolo.

I residenti e commercianti della vasta zona si erano confrontati a primavera sulle contromisure da adottare prendendo in considerazione, per la prima volta, l'ipotesi di rivolgersi alla vigilanza privata. Proprio durante un incontro a San Jacopino, promosso dai Cittadini Attivi anche a seguito dei raid sulle auto, era stato affrontato il delicato argomento del controllo di vicinato, portando al tavolo esperienze e monitoraggi sulle possibili azioni da compiere.

"La sicurezza è data dal presidio dei residenti" proprio questo risulta essere l'anello mancante che ha fatto saltare l'equilibrio. Troppe presenze di passaggio hanno azzerato la riconoscibilità del pericolo, alzando l'asticella dell'insicurezza.

Se da una parte i residenti portano avanti esposti e petizioni per chiedere più controlli alle forze dell'ordine, dall'altra le proposte sembrano concretizzarsi.

Quello di Leopolda Viva appare più che un monitoraggio "Procede positivamente la raccolta fondi, siamo arrivati a circa 1.300 euro - spiega il Comitato sui social - somma sufficiente a consentire di fruire della vigilanza privata per 15 giorni. Se però vogliamo coprire interamente le sei settimane del periodo deciso (da metà Luglio a fine Agosto) dobbiamo fare tutti uno sforzo, dando ciascun residente quel minimo contributo che è necessario per soddisfare questa importante esigenza collettiva". 


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