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Lavoro martedì 15 giugno 2021 ore 15:57

Collette per lavorare, protesta dei fisioterapisti

Per fare fronte alle piccole spese sono ridotti a organizzare collette fra di loro per lo svolgimento delle attività riabilitative a domicilio



FIRENZE — I lavoratori della riabilitazione, fisioterapisti, logopedisti e masso fisioterapisti della Usl Toscana Centro hanno organizzato un presidio di protesta contro il peggioramento delle condizioni lavorative "Non riceviamo nemmeno i biglietti dei mezzi pubblici per le attività domiciliari". 

La misura è colma, l’azienda ripristini il servizio auto e le casse economali” è la protesta della Fp Cgil a Firenze durante il presidio al parco di San Salvi. Nel corso dell’assemblea, sono state decise le azioni di lotta e di mobilitazione, come quella di interrompere l’uso del mezzo proprio per svolgere le attività domiciliari.

Giancarla Casini della segreteria di Cgil Firenze ha spiegato “Da sempre i lavoratori della riabilitazione sono obbligati a lasciare parte del loro stipendio ogni mese per tenere in piedi i servizi territoriali della riabilitazione. Come? A causa della storica carenza di auto aziendali, sono costretti a usare il proprio automezzo per recarsi al domicilio degli utenti, in assenza di qualunque forma di rimborso, né per la benzina consumata, né per le spese di usura della macchina. Ma non finisce qui. A causa della soppressione delle casse economali i lavoratori, per fare fronte alle tante e continue piccole spese, sono ridotti a organizzare collette fra di loro per lo svolgimento delle attività riabilitative. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’abolizione della possibilità di ricevere i biglietti per l’uso dei mezzi pubblici per lo svolgimento delle attività domiciliari con la richiesta ai lavoratori di anticipare le spese".

“Nell’ambito territoriale la riabilitazione è il luogo privilegiato come entità operativa e come intervento finalizzato nell’ambiente di vita delle persone. Sempre più si sta affermando l’importanza del trattamento riabilitativo e della continuità assistenziale che si pongono come obbiettivo l’evitare di perseguire gli errori fatti nel passato. Il potenziamento della rete dei servizi territoriale è indispensabile per assicurare interventi più efficaci nei luoghi dove vivono le persone, e per non sovraccaricare l’ospedale di funzioni improprie. L’emergenza sanitaria ha evidenziato che il nostro sistema sanitario ha retto grazie alla generosità dei lavoratori e quanto sia urgente investire su una riorganizzazione che privilegi la tutela della salute nel territorio. Non possiamo più accettare denunce di tale genere se vogliamo applicare i principi fondativi della Legge 833/78” ha concluso Casini.


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