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Attualità martedì 02 luglio 2019 ore 18:30

Ciminiera panoramica, è arrivata prima la tramvia

Nel giugno 2019 era previsto il primo party sul tetto della centrale termica dell'area ex Fiat di Novoli, ma i lavori devono ancora iniziare



FIRENZE — La vecchia ciminiera della centrale termica, un simbolo di Novoli, avrebbe dovuto rinascere dal degrado nel giro di pochi anni e dalla terrazza i cittadini avrebbero atteso l'arrivo del tram con un cocktail in mano, queste le previsioni. Ma il tram è arrivato e la centrale è ancora chiusa.

Nelle prossime ore sarà individuata la ditta che si occuperà dei lavori che spettano all'Immobiliare proprietaria dell'area, nel giro di 18 mesi poi la struttura entrerà nella disponibilità del Comune di Firenze che dovrà assegnarne la gestione sulla base di un bando che determinerà le funzioni dei vari piani dell'edificio, sensibilmente cambiate nel corso degli anni.

Da circa 30 anni si attendono sviluppi sulla torre che svetta sul Parco di San Donato. Molte sono state le segnalazioni dello stato di abbandono con immagini, filmati ed interrogazioni a Palazzo Vecchio. Nel 2012 dopo nuove lamentele da parte dei cittadini, l'allora presidente del Quartiere 5 ed oggi assessore, Federico Gianassi, spiegava che la centrale era un bene vincolato dalla soprintendenza e per poterlo risanare occorrevano soldi, tanti. L’amministrazione pubblica un bando per sondare l’interesse dei privati per pagare l’intervento manutentivo e poi gestirlo in concessione. Un bando che risulterà deserto.

La Giunta di Palazzo Vecchio ipotizza di far rientrare la struttura nel piano di recupero della zona dell’ex Fiat "per aprire il cantiere nel 2013". Ma non accade nulla se non una pulizia dei relitti abbandonati al piano terra.

Nel 2015 si torna a parlare della futura terrazza panoramica perché arriva l'accordo con i proprietari dell'area edificabile che comprende la vecchia centrale termica con un progetto da 2,5 milioni di euro. Al piano terra un urban center, al primo piano un polo dell'arte contemporanea e poi un ristorante con la ciminiera panoramica, a 50 metri d'altezza. La terrazza panoramica era l'ipotesi concreta, il sogno era invece poter osservare il viadotto della tramvia. Il viadotto è arrivato prima.

L'allora assessore all'Urbanistica Elisabetta Meucci presenta ai giornalisti la convenzione con  l'Immobiliare Novoli che "in cambio del via libera ad altri 80 mila metri quadrati di case negozi e uffici nel quartiere pagherà i 2,8 milioni di euro necessari per partire con i lavori già a fine 2015". Un cronoprogramma che avrebbe visto l'apertura dei locali al pubblico nel giugno 2019. Nell'occasione emerge che l'edificio non sarebbe vincolato dalla Soprintendenza, ma è necessario preservarne la sagoma quindi operare sulla ciminiera con una sostituzione. Attorno alle caldaie a lignite che producevano vapore, energia elettrica, si immagina uno spazio per l’arte contemporanea che avrebbe ospitato un ristorante con terrazza mozzafiato su Firenze.

Nel gennaio 2018 si torna a sollevare lo sguardo verso l'alto perché arriva l'annuncio che "la ciminiera sarà segata, smontata e ricostruita in materiale leggero". L'assessore all'Urbanistica di Palazzo Vecchio è Giovanni Bettarini che annuncia "Sulla terrazza ai piedi della nuova ciminiera nascerà un ristorante con vista sul Parco di San Donato, sul nuovo viadotto della tramvia e sulla città". Il progetto prevede ora "un urban center multimediale e connesso al piano terra, primo e secondo", il terzo "libero da funzioni, con le antiche caldaie a vista". L'ultimo piano più la terrazza panoramica "saranno un ristorante raggiungibile attraverso nuovi ascensori esterni". Sembrerebbe mancare il piano destinato in un primo momento all'arte contemporanea. Sempre nel 2018 l'Immobiliare Novoli incontra i residenti per presentare un nuovo cronoprogramma dei lavori, previsti tra 18 e 24 mesi. Ma a partire da quando? 

Questa dovrebbe essere la settimana della svolta, con la consegna del cantiere.


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