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Attualità martedì 23 maggio 2017 ore 12:17

Bufera sulla card per entrare al Forte

Critiche bipartisan alla delibera approvata dal Consiglio comunale che prevede l'ingresso a pagamento dal prossimo giugno



FIRENZE — Le reazioni non si sono fatte attendere. La decisione di introdurre dal 2 giugno arriverà la ''Forte di Belvedere card'' a 2 euro per tutti i residenti della città metropolitana non è andata giù. Anche perché giusto un anno era stato deciso di non far pagare per accedere al Forte. 

Il sindaco Dario Nardella ha detto in aula che il Comune sta facendo "uno sforzo straordinario sulla cultura" e che il Forte si trova in una fase di passaggio dal demanio all'amministrazione "e i costi gestionali sono destinati ad aumentare".

Ma per le opposizioni, e non solo, si tratta di una scelta sbagliata. 

Per la consigliera comunale del M5S Silvia Noferi, “appellarsi all’esiguità della cifra, 3 euro e 2 euro per il ridotto viene usato per rendere ridicole le nostre proposte ma l’ingresso al Forte di Belvedere, aperto solo in occasione di mostre, limita la possibilità per i fiorentini di usufruire di un luogo fresco durante le estati torride". "Finalmente abbiamo saputo dal Sindaco che il passaggio di proprietà dal Demanio al Comune comporta un aggravio di costi per la manutenzione ed è questa la vera ragione della delibera di oggi; le scuse della valorizzazione e del rispetto che si produce quando si paga un biglietto sono appunto, semplicemente delle scuse". Una critica a cui si aggiunge a quella di Arianna Xecalos che guarda oltre i confini: “Basta girare un po' nel resto d’Europa e del mondo per rendersi conto che ormai esistono nuovi modi per poter ottenere contributi relativi all’ingresso in un Museo o Palazzo Storico. Nei tanti viaggi fatti nel mondo dai componenti del Partito Democratico e della Giunta, nessuno si è accorto che in molti musei in Gran Bretagna, come in Canada, non prevedono un biglietto di ingresso bensì una entrata con donazione?". 

Molto critico anche il commento di Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia che ironizza: "Con questo principio, domani il Comune potrebbe introdurre la gabella per passeggiare a piazzale Michelangelo o piazza della Signoria".  "L'esempio che il sindaco ha fatto del Salone dei Cinquecento, che come parte del museo di Palazzo Vecchio è a pagamento anche per i fiorentini, non regge, per il semplice motivo che, da sempre, gli spazi esterni del Forte, i suoi prati, i suoi bastioni con la vista su Firenze, sono spazi liberi, e non sale di un museo". 

"Siamo fermamente contrari alla decisione dell'amministrazione comunale di far pagare il biglietto di ingresso al Forte Belvedere anche ai cittadini di Firenze - ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale, Francesco Torselli - Anche perché i fiorentini hanno già pagato abbastanza per le costose consulenze esterne alle quali l'ex sindaco Renzi ricorse per realizzare il progetto di messa in sicurezza". "Contestiamo la scelta del biglietto a pagamento - prosegue l'esponente di Fratelli d'Italia - ma se biglietto a pagamento deve essere, allora ci chiediamo: perché non possiamo vivere questo spazio cittadino anche nel dopo cena? Perché non possiamo trascorrere una serata di relax e di immersione nella bellezza di Firenze, come già accade per la vicina San Miniato, che offre una bellezza analoga e gratuita? E infine, perché il Forte non può essere una risposta di qualità, culturale e artistica, alla mala-movida della 'città bassa'?".

Ma le critiche sono arrivate anche dalla stessa maggioranza. A esprimerle sono stati i consiglieri di Articolo Uno - Mdp Alessio Rossi e Stefania Collesei che prima della votazione ha detto:  "Come Articolo 1 – MDP, pur essendo parte della maggioranza, voteremo contro l'introduzione della 'card' da 2 euro per i fiorentini che vogliono entrare a Forte Belvedere. Restiamo infatti convinti che la scelta giusta fosse quella fatta lo scorso anno, di rendere l'ingresso gratuito per valorizzare questo bene, perché, come ben disse il sindaco Nardella 'la cultura è lo strumento più potente di educazione civica in risposta al degrado, alla maleducazione e all'indifferenza' e 'anche gesti all'apparenza piccoli, come la gratuità di un bene culturale, sono un passo significativo nella giusta direzione della valorizzazione dei nostri tesori artistici e architettonici e della crescita dell'amore verso la nostra città'. Ci chiediamo: cosa è cambiato dal 2016 al 2017? Perché questo cambio di direzione? La motivazione è politica o tecnica?".


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