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Attualità venerdì 15 gennaio 2021 ore 09:45

Alberi sui lungarni ma c'è chi difende i parcheggi

L'installazione di nuove alberature lungo le sponde dell'Arno ridurrebbe il numero dei posti auto disponibili ad oggi su entrambe le sponde



FIRENZE — Da Palazzo Vecchio è stata definita "Forestazione" si tratta dell'inserimento di alcune alberature lungo le sponde dell'Arno tra Santa Croce e San Niccolò, tra il Lungarno della Zecca ed il Lungarno Benvenuto Cellini. Per l'opposizione di destra la perdita dei posti auto sarebbe "una forte penalizzazione per i residenti".

"Vale la pena di cancellare i posti auto che già oggi sono insufficienti?" questa la domanda rivolta dall'opposizione all'amministrazione fiorentina.

Alla Zecca Vecchia sono previsti 23 platani, e in lungarno Benvenuto Cellini 21 carpini bianchi e altri alberi come cipressi e platani. 

I consiglieri comunali Jacopo Cellai ed Alessandro Draghi rispettivamente capigruppo di Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno commentato "Sul lungarno della Zecca Vecchia sono stati previsti solo 17 posti auto contro gli esistenti e insufficienti 25, con la completa eliminazione degli attuali 16 posti auto a pagamento. In lungarno Benvenuto Cellini invece sono previsti solo 39 posti auto contro gli attuali e insufficienti 57, mentre sono previsti 12 posti moto contro gli attuali 22".

Secondo Cellai e Draghi "I progetti di forestazione urbana presentati dalla Giunta sui lungarni penalizzano ancora una volta la residenza, a cui vengono sottratti ulteriori posti auto, e si vanno a piantare nuove alberature di cui non si ravvede la necessità, specie sul lungarno Cellini dove alberi e piante sono già abbondantemente presenti aldilà della spalletta verso l’Arno".

"E' necessaria una approfondita indagine idrogeologica - hanno continuato Cellai e Draghi - considerando le misure di protezione dal rischio geomorfologico, idraulico e sismico, vista la classe di pericolosità in cui ricade l'area di intervento e la tipologia dell'intervento medesimo che richiede uno scavo minimo di 1,20 metri con le radici degli alberi che, nel tempo, amplieranno il loro raggio di azione penetrante in un suolo molto complesso che, invece, richiede un’attenta conservazione sugli elementi sottostanti".


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