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Cronaca sabato 22 maggio 2021 ore 10:44

Al ristorante scopre l'opera rubata negli anni '70

Eccezionale ritrovamento a Firenze da parte dei carabinieri, l'intuizione di un militare porta ad una banda specializzata nel furto di opere d'arte



FIRENZE — Sei opere d'arte trafugate possono tornare nella Chiesa del SS. Salvatore di Calvanico, a Salerno, grazie ad una indagine congiunta del nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli e Firenze. E' stata l'intuizione di un militare che ha messo i carabinieri sulla strada delle opere perdute.

Si tratta di quattro dipinti, frammenti di una pala d’altare, un reliquiario e la scultura di un angelo in legno policromo. La pala d’altare “Madonna del Rosario” venne asportata il 14 Maggio 1976, il reliquiario e l’angelo policromo erano posti nel tabernacolo della Chiesa della Madonna delle Grazie di Calvanico da cui furono asportati nel 2011.

Ma ricapitoliamo con ordine quanto accaduto. Un militare del nucleo investigativo, esperto di arte, ha notato in un ristorante fiorentino uno dei quattro dipinti recuperati, intuendo che potesse trattarsi di un frammento di un’opera molto più grande. Tra oltre un milione e trecentomila beni da ricercare presenti nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, i carabinieri sono riusciti a risalire alla maestosa pala d’altare da cui proveniva l’opera parziale, riuscendo così a individuare anche altri tre frammenti.

Il titolare del ristorante, artista e appassionato d’arte, risultato in buona fede, aveva acquistato le opere negli anni Settanta presso la fiera antiquaria di Arezzo. La procura presso il Tribunale di Firenze, riconoscendo al ristoratore l’estraneità ai fatti, ha esaudito il desiderio dell'uomo di assistere alla restituzione delle tele e si è detto felice di averle conservate e preservate per così tanto tempo. 

Due le indagini. I carabinieri di Napoli hanno individuato una banda di 29 persone.

Sono state però due le indagini condotte parallelamente. I militari di Napoli hanno infatti recuperato il reliquiario e l’angelo, individuando 29 persone facenti parte di un’organizzazione criminale con base logistica in Campania che ricettava beni preziosi rubati da luoghi di culto e istituti religiosi. 

Gli oggetti recuperati sono il provento di 55 furti compiuti sull’intero territorio nazionale da Bolzano a Catania, in prevalenza da chiese e abitazioni private. Tra i più rilevanti l’intero tesoro di San Donato, asportato dalla Chiesa di Santa Maria degli Angeli di Acerno a Salerno, e due busti in legno raffiguranti San Paolo e San Pietro, rubati dalla Chiesa di San Carlo a Cave a Roma.

La banda. Era attiva già da numerosi anni e ben organizzata: alcuni avevano il compito di effettuare sopralluoghi per individuare luoghi di culto vulnerabili e non vigilati, altri si occupavano del reperimento dei beni per individuare i canali illeciti di vendita, ad altri ancora spettava infine la collocazione dei pezzi rubati, dai mercati rionali per gli oggetti di minore rilevanza a trattative private nel caso di opere di notevole valore commerciale.


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