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Attualità mercoledì 26 ottobre 2016 ore 10:30

"A Careggi nessuna iniziativa aziendale per il Sì"

Stefania Saccardi

L'assessore regionale alla salute Saccardi ha difeso la dg Calamai dopo le accuse per l'evento del Pd sul referendum:"L'azienda non ha mandato inviti"



FIRENZE — L'assemblea organizzata a Careggi sul Sì al referendum costituzionale, con la bufera di polemiche che ne è seguita, è finita nell'aula del Consiglio regionale. "In questi giorni sono circolate una serie di bugie che coinvolgono il diritto delle persone di esprimersi su qualsiasi vicenda, indipendentemente dal mestiere che fanno. La democrazia basata sul fatto che ognuno possa esprimere le sue libertà e possa partecipare alla vita politica del paese. Parliamo di un evento avvenuto fuori dell'orario di lavoro, in un luogo che nulla ha a che fare con la sanità perché era in centro".

Lo ha detto l'assessore toscano al diritto alla salute Stefania Saccardi in una comunicazione in Consiglio regionale. La polemica sull'iniziativa è partita dopo le polemiche avanzate dalle opposizioni sulla notizia, che secondo l'assessore non è veritiera, di alcuni inviti inoltrati dalla direttrice generale di Careggi Monica Calamai, a medici dell'Aou fiorentina e Ispo per un evento sul Sì al referendum promosso dal Pd. 

"Credo legittimo - ha aggiunto - che anche in un momento di battaglia elettorale aspra, il responsabile della sanità del Pd organizzi un evento su come la riforma inciderà anche sulla sanità. Sfido chiunque a trovare in una mia mail, privata o istituzionale, per invitare qualcuno a questo evento. Chi dice il contrario risponderà davanti alla magistratura. Io oltretutto non c'ero". 

Saccardi ha sottolineato che "c'era personale da tutta la Toscana e anche liberi professionisti. Non si è trattata di un'assemblea di Careggi. Sulla stampa si è anche detto che sono stati usati mezzi aziendali per invitare alla riunione: ho chiesto e mi è stato risposto di no". 

Per questo, ha detto ancora, "ho invitato la Dg Careggi, che in questi giorni è stata presa a male parole anche da parlamentari che dovrebbero sapere che toni si usano in politica, e ho invitato Calamai a presentare querela in tutte le sedi competenti contro chi continua a affermare cose del genere". 

L'assessore ha poi invitato "chi dice queste cose a farci avere queste mail perché ne terremo di conto. Detto questo se uno fa telefonate da suo telefono personale a suoi colleghi fuori dell'orario di lavoro penso che sia legittimo" e "i dirigenti aziendali hanno comunque anche loro diritto a partecipare alla vita politica. Non capisco quale sia lo scandalo". 


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