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martedì 19 marzo 2024

LEGAMI D'AMORE — il Blog di Malena ...

Malena ...

Sono nata in un paese straniero e provengo da una famiglia italiana. Fin da giovane le persone si sono sempre confidate con me: donne, giovani, figlie, nipoti, sorelle, comari, amici. Restavano ore a raccontarmi le loro storie e i sentimenti provati durante i loro vissuti. L'argomento più chiacchierato è l'amore in tutte le sue sfaccettature e ho deciso pertanto di parlarne affinché si possa trarre spunto per riflettere sulla differenza di genere.

Il sultano e le sue concubine

di Malena ... - lunedì 11 gennaio 2016 ore 20:33

Il Sultano di cui parlerò in questa storia si chiama Fabio (peraltro nemmeno bello, né prestante fisicamente) che ahimè non abita in Arabia ed è, per sua sfortuna, di nazionalità italiana. E’ “sposatissimo”, abita in una casa normale e non nel Serraglio Imperiale di Costantinopoli e fa il commerciante. 

Così Rosetta conosce il nostro Fabio. Si serviva nel suo negozio e lui con modi gentili e premurosi si dava un gran da fare per sedurla. Rosetta è in grande forma fisica, anche se ha superato una sua età ed ha la sua famiglia. Queste attenzioni da parte di un uomo a un certo punto della sua vita le hanno dato un certo brio per cui dicendo a se stessa: “Perché no?” visto il grigio matrimonio alle spalle, figli grandi e sistemati, se ne lascia coinvolgere. 

Così nasce un’immensa passione tra i due. Fuochi e fiamme in ogni luogo possibile ma soprattutto in campagna dove Fabio ha un piccolo appezzamento di terra. Fin qui niente di strano, no? Fabio però a un certo punto della loro relazione comincia a rammentare il nome di una certa Marta con molta frequenza tanto da destare dei sospetti in Rosetta. Al suo insistere, il Sultano confessa di avere anche questa donna nel suo Harem, all’insaputa ovviamente di Kadin (la moglie). 

Così comincia l’odissea di Rosetta. Riceve la telefonata di Marta, a distanza di qualche tempo, che sa tutto di Fabio ovviamente essendo la prima concubina quindi esige rispetto e s’incontrano a bere un caffè per parlare dell’uomo. Si sa le donne coalizzano e quindi cominciano a fare amicizia dicendosi l’una all’altra cosa Fabio diceva loro. Beh che strana coincidenza… il Sultano usava lo stesso linguaggio perfino a letto durante le sue effusioni amorose e diceva a entrambe le stesse cose con le medesime parole: “Se fossimo stati più giovani, avrei fatto un figlio con te…”. “Sei unica, fantastica, mi fai stare bene solo tu…”. Si sa che l’amore significa accettazione incondizionata e quindi le due concubine si accordano perfino sugli appuntamenti per vederlo. Generosamente Marta dice a Rosetta: “Ma no, vai tu stasera… io ci andrò domani!”. 

Così Rosetta ricambierà la cortesia magari riservandola per un’altra occasione quando Marta ne avrà bisogno. Si sa le alleate si danno sempre una mano quando possono. Tutto poteva filare liscio come l’olio se nel protocollo dell’Harem di Fabio non fosse prevista la preparazione di una nuova odalisca (che poteva diventare potenzialmente una nuova concubina ovviamente) da inserire nella sua cerchia poiché a Marta e a Rosetta lo aveva già detto ma alla nuova fiamma “bona” (come la chiamava lui) no, poiché la doveva “preparare”. 

Le cose vanno avanti per un po’ in una specie d’incubo dorato nel quale la realtà è scambiata con la fantasia dell’innamoramento che abbiamo detto più volte, essere cieco. Poi si sa che le cose non possono funzionare a lungo così e a Fabio non può andar sempre bene. A un certo punto arrivano al cellulare dell’uomo delle strane telefonate e nel tentativo di capire da chi provenissero in realtà, alla fine la colpa, ricadde su Rosetta poiché perfino Marta (molto furba a mio avviso ma fidata per Fabio giacché aveva accettato per prima di stare nell’Harem) riteneva fosse lei a farle. Vittima di un tranello? Non lo sapremo mai perché la verità non viene mai a galla senza prove. 

Rinsavita e amareggiata Rosetta a un certo punto e per fortuna, lascia l’harem di Fabio e adesso è certamente serena e non più schiava di una passione che aveva ridotto la sua dignità alla suola di una scarpa. Chiaramente non è più cliente del negozio ma non disdegna di passare da quella strada qualche volta, per osservare da lontano Fabio che fa finta però ogni volta di non vederla, lasciando nel dubbio Rosetta se il suo “non considerarla più” dipenda dai morsi di sensi di colpa dell’uomo (cosa poco probabile secondo me) o dal fatto che ancora oggi pensa sia stata lei a fare quelle strane telefonate. 

Per finire è vero che la poligamia è il sogno di molti maschietti per assicurarsi un maggior numero di prestazioni sessuali poiché si sa che ogni donna soddisfa le diverse sfaccettature della loro personalità ma paradossalmente possiamo considerarla più onesta del tradimento (povera moglie… o no?).

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