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Attualità venerdì 27 maggio 2016 ore 18:57

La mitica spalletta che ha contenuto la frana

NICOLA CASAGLI SU VORAGINE LUNGARNO TORRIGIANI - dichiarazione

Il muro costruito nel 1870 ha retto alla pressione di mille metri cubi di terra, evitando che finissero nell'Arno. Ancora problemi d'acqua nelle case



FIRENZE — Dal disastro alla catastrofe il passo sarebbe stato breve: bastava che il muro costruito sulla sponda dell'Arno 146 anni fa cedesse al peso della frana del lungarno Torrigiani e migliaia di tonnellate di detriti si sarebbero riversati nel fiume, con danni irreparabili. Invece la spalletta, pur spostandosi in avanti di tre metri e mezzo, non è crollata. E nei due giorni successivi non si è neppure più mossa.

La straordinaria solidità del muro costruito dell'epoca di Firenze capitale e dell'architetto Giuseppe Poggi è stata sottolineata dagli esperti dell'Università di Firenze che da  tre giorni monitorano i movimenti del lungarno, sia quelli che potrebbero verificarsi dopo il crollo - la cosidetta zona rossa, edifici compresi, è comunque stabile da almeno 24 ore nonostante l'escursione termica dal giorno alla notte - sia quelli che potrebbero aver preceduto il collasso. Un nodo cruciale nelle verifiche in corso per individuare le cause dello sprofondamento: ovvero capire se sia stata la rottura di due tubi dell'acquedotto nella notte fra il 24 e il 25 maggio a provocare la frana oppure se invece si erano già verificate sul lungarno Torrigiani deformazioni oppure perdite d'acqua che hanno indebolito il sottosuolo.

Domande a cui i geologi dell'ateneo fiorentino contano di dare una risposta nel giro di qualche giorno grazie ai satelliti radar internazionali che, dal 1992, registrano tutto quel che avviene sul pianeta terra. E che possono ricostruire quel che è successo prima del disastro.

Guarda l'intervista integrale (veramente interessante) a Nicola Cafagli, docente dell'Università di Firenze

Mentre i lavori di ricostruzione sul lungarno Torrigiani procedono a ritmo serrato, ci sono ancora problemi di approvvigionamento idrico nei piani alti delle case di alcune zone di Firenze.

Per ovviare al problema gli operai di Publiacqua stanno installando una nuova tubazione provvisoria di 50 centimetri di diametro che consentirà di ripristinare il collegamento interrotto con l'acquedotto. 

Nel frattempo alcune autobotti sono a disposizione dei cittadini in piazza Demidoff, nelle vicinanze di Ponte alle Grazie, sul lungarno Torrigiani all'angolo con via de' Bardi, in piazza Pitti e in viale Petrarca, all'angolo con via Monti.



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