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Attualità venerdì 05 settembre 2014 ore 14:19
La cannabis terapeutica sarà prodotta a Firenze
Grazie a un accordo fra il ministero della difesa e quello della salute, la produzione sarà affidata allo Stabilimento chimico farmaceutico militare
FIRENZE — Lo stabilimento fiorentino di via Reginaldo Giuliani è una struttura pubblica che dipende direttamente dal Ministero della Difesa.
I principi attivi dei cannabinoidi, sintetici o naturali, sono inseriti ufficialmente tra le sostanze dotate di efficacia terapeutica e sono impiegati nel mondo nel trattamento dei sintomi di diverse patologie, come la sclerosi multipla, il diabete, la sla, l'asma, la nausea e il vomito causati dalla chemioterapia nei pazienti oncologici, sindromi dolorose neuropatiche, reumatiche, di origine tumorale e di altra natura, stati di stress post-traumatico, oppure per mitigare alcuni effetti delle terapie retrovirali nei pazienti affetti da Hiv.
Particolarmente soddisfatti dela novità il senatore Luigi Manconi e il consigliere regionale Enzo Brogi, entrambi del Pd, promotori rispettivamente di un disegno di legge nazionale e della legge approvata dal consiglio regionale toscano nel 2012 per consentire ai malati di acquistare tramite le farmacie degli ospedali pubblici i farmaci cannabinoidi.
''L'utilizzo di questi farmaci è consentito in Italia dal 2007 - ricorda il senatore Manconi - Eppure nel 2013 solo qualche decina di pazienti ha potuto farvi ricorso per colpa di una procedura lenta e farraginosa, senza contare che l'acquisto all'estero comporta tempi infinitamente lunghi e costi abnormi. Questo insieme di cose ha fatto sì che che, ad oggi, nessuna azienda farmaceutica italiana abbia chiesto la licenza per questa produzione''.
E' nata così la proposta di incaricare lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, che già produce medicinali e altri presidi sanaitari, di provvedere al fabbisogno nazionale.
“Lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze è prestigioso, con alte professionalità e avrà così una grande occasione di sviluppo scientifico e occupazionale - ha commentato il consigliere regionale Enzo Brogi - Una buona notizia, insomma, che potrà dare il via a quella che ho definito la “filiera corta” della cannabis terapeutica, che anziché arrivare dall’estero, con tempi lunghi e costi altissimi, potrà essere coltivata e lavorata in Italia”.
“Adesso restano da redigere i protocolli attuativi - ha dichiarato Brogi - E auspico che arrivino nel più breve tempo possibile. Firenze, nella Regione che per prima ha approvato una legge ad hoc, può rappresentare un punto di svolta e una boccata d’ossigeno per tanti malati” .
"L'Italia ha tutto ciò che serve per avviare una produzione a livello industriale - concorda il consigliere regionale di Sel Mauro Romanelli - il centro di ricerca per le colture industriali di Rovigo (un istituto pubblico autorizzato alla produzione di cannabis per scopi di ricerca) potrà inviare il materiale allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze e far partire una produzione nazionale di cannabinoidi a fini terapeutici, senza dover dipendere da oligopoli esteri. E' una misura di civiltà oltre che ad un'opportunità economica e produttiva che solo la poca laicità di questo Paese non faceva emergere, costringendo migliaia di persone a non poter usufruire di cure che la cannabis può invece assicurare".
" Questa scelta porterà dunque ad un notevole risparmio, dato che le medicine, fino a oggi importate dall’estero, hanno costi molto elevati".
"Una notizia che giunge proprio a fagiolo per due motivi, oltre ad essere ottima di per sè. Il primo, perché serve a sollecitare ulteriormente la Giunta Rossi a cambiare il regolamento della Legge Regionale, perché quello attuale è penalizzante. La Giunta sta esaminando proposte di modifica che abbiamo realizzato coi malati: sarebbe importante non avere ulteriori indugi visto quanto investimento viene fatto su Firenze e la Toscana, con questa decisione. Il secondo motivo, è che sarà un ulteriore argomento di cui parlare il 26 Settembre, al Convegno che stiamo organizzando in Consiglio Regionale proprio su questo tema".
Anche il sindaco di Firenze Dario Nardella ha espresso apprezzamento per l'accordo raggiunto fra i ministeri e le nuove opportunità che si aprono per lo Stabilimento chimico farmaceutico militare. Guarda qui sotto la sua dichiarazione in video
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