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Cronaca giovedì 17 dicembre 2020 ore 19:50

Il figlio della coppia fatta a pezzi è in carcere in Svizzera

L'uomo era evaso in Toscana nel 2016 ed era sparito. Risulta detenuto Oltralpe dall'Ottobre scorso. Accertamenti nell'appartamento dell'ex fidanzata



FIRENZE — Le forze dell'ordine hanno ritrovato vivo, detenuto in un carcere svizzero per furto con scasso e violazione di domicilio, Taulant Pasho, il figlio di Shpetim e Teuta Pasho, la coppia di coniugi albanesi scomparsi nel Novembre 2015 e i cui resti smembrati sono stati ritrovati in quattro trolley, gettati dalla superstrada Fipili in un terreno vicino al carcere di Sollicciano (vedi qui sotto gli articoli collegati).

Taulant Pasho era scomparso nel 2016, evadendo dagli arresti domiciliari dopo una condanna per questioni di droga che non era la prima, l'uomo era già entrato e uscito dal penitenziario fiorentino. Gli ultimi indizi sui suoi spostamenti portavano in Svizzera e così gli inquirenti italiani hanno attivato l'Interpol e Pasho è stato ritrovato, rinchiuso in un penitenziario del cantone di Aargau dove è entrato il 16 Ottobre 2020 per il reato di furto con scasso e violazione di domicilio. La procura fiorentina ha internazionalizzato un provvedimento di carcerazione definitivo a suo carico, visto che deve ancora scontare in Italia 3 anni e 11 mesi di carcere.

In corso anche nuovi accertamenti nell'appartamento di Scandicci in cui Taulant Pasho abitò a suo tempo con la ex fidanzata, alla ricerca di elementi utili per far luce sulla tragica fine dei genitori e sopratutto individuare l'assassino o gli assassini e il movente.

Secondo gli inquirenti, l'omicidio dei coniugi potrebbe risalire anche al 2015  - lui è stato accoltellato alla gola, lei massacrata di botte - ma le valigie sono state abbandonate nel campo non più di due anni fa, a giudicare dalla vegetazione penetrata al loro interno e dal fatto che, nel 2018, l'area fu ripulita da piante e arbusti senza che nessuno notasse strane valigie. 

Altri elementi potrebbero arrivare dall'analisi della pellicola trasparente e del nastro adesivo utilizzato per impacchettare con cura i due cadaveri, fatti a pezzi e  distribuiti nelle quattro valigie: nella prima il tronco dell'uomo e le gambe della donna, nella seconda le gambe dell'uomo, nella terza il tronco della donna e nella quarta altri resti.

Interrogate per molte ore anche le due figlie della coppia. Proprio una delle due aveva segnalato nel 2015 la scomparsa dei genitori, chiedendo aiuto anche alla tarsmissione Chi l'ha visto di Rai3.

Le due vittime vivevano in Albania ma ogni tanto tornavano in Italia per vedere i figli. Nel Novembre del 2015 si trovavano a Scandicci proprio per riabbracciare Taulant che sarebbe uscito dal carcere in quei giorni. Invece sono spariti nel nulla fino al 10 Dicembre scorso, qundo il proprietario del terreno vicino al penitenziario ha trovato, casualmente, il primo trolley, lo ha aperto e ha scoperto il suo terribile contenuto.


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