Attualità martedì 15 febbraio 2022 ore 13:36
Firenze tra le più inquinate dal biossido di azoto
I dati della centralina di viale Gramsci a Firenze spiccano sull'analisi dell'inquinamento atmosferico. La Toscana migliora i livelli di particolato
FIRENZE — Nel rapporto sulla qualità dell'aria in Italia elaborato da Legambiente la Toscana non figura tra le zone critiche del Paese fatta eccezione per i dati relativi al biossido di azoto che vedono Firenze tra le 13 città con il valore maggiore.
Nel dettaglio della situazione toscana sul fronte del particolato fine, la situazione della Piana Lucchese e in particolare nella stazione di Capannori rimane critica, per quanto riguarda il biossido d'azoto è critica la situazione di Firenze con punte acute nella stazione di Viale Gramsci, in relazione all’ozono, dato generalmente più diluito su tutto il territorio regionale, le maglie nere sono costituite dai dati registrati nelle stazioni di Signa (FI) e Montale (PT).
I dati relativi a PM10, PM2,5, NO2 e ozono in Toscana nel 2021 sono stati resi noti dal direttore generale di Arpat, Pietro Rubellini, e dal presidente di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza sulla base del rapporto "Mal’aria 2022", che ogni anno l’associazione ambientalista predispone a livello nazione per valutare il trend dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane.
Fausto Ferruzza ha commentato “Anche la Toscana, come il resto del Paese, deve uscire al più presto da una fase caratterizzata dalla logica dell’emergenza e delle false promesse improntate spesso a non prendere quelle decisioni, impopolari ma giuste, utili a rivoluzionare le nostre città. L’inquinamento atmosferico deve essere affrontato in maniera trasversale e integrata con azioni efficaci, incisive e durature, varate in modo armonico dal governo nazionale e da quelli regionali e comunali. In ambiente urbano, i due settori che incidono di più sono da sempre la mobilità e la climatizzazione domestica. Un cambio di paradigma è, quindi, necessario proprio a partire da questi due settori".
Invito di Legambiente a puntare "Sulla mobilità sostenibile, elettrica, intermodale, di condivisione, ripensando totalmente l’interconnessione dei nostri spazi urbani. Ecco perché saranno cruciali le risorse del Pnrr. Ancora: sarà rilevante puntare sull’efficientamento energetico del nostro patrimonio edilizio e bloccare definitivamente la commercializzazione dei veicoli a combustione interna entro il 2030".
Rubellini ha evidenziato "Un miglioramento, consolidando il trend positivo in atto già da diversi anni. Il miglioramento è frutto delle diverse iniziative messe in campo negli anni passati: il ricambio del parco auto e l’installazione di caldaie di nuova generazione per il riscaldamento domestico hanno eliminato autoveicoli e impianti termici obsoleti, determinando una riduzione di molti inquinanti atmosferici. Per affrontare le importanti sfide ambientali che ci aspettano, dobbiamo fare di più ma se da una parte alcune politiche a livello nazionale, come il bonus 110%, vanno nella giusta direzione, altre determinano una battuta di arresto nel percorso di abbattimento delle emissioni inquinanti, come, ad esempio, le troppe difficoltà che ostacolano l’affermarsi, su larga scala, delle energie rinnovabili”.
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