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Attualità lunedì 31 gennaio 2022 ore 19:00

Tavolini, le nuove regole scaldano già la Movida

Servivano a gettare acqua sul fuoco delle polemiche dopo una estate rocambolesca trascorsa tra piazze apparecchiate e posti auto occupati dalle sedie



FIRENZE — Le nuove regole sulle concessioni di suolo pubblico ad uso delle attività di somministrazione hanno già scaldato l'atmosfera in vista di una nuova stagione nel segno della Movida.

Era attesa una accesa discussione in Consiglio comunale e qualcosa in effetti è accaduto perché l'assessore Federico Gianassi ha presentato una versione modificata del regolamento con alcuni emendamenti accolti e già inseriti nel testo, dunque non votati come emendamenti proposti dai consiglieri. L'aula non ha gradito tanto che è stato chiesto da parte di tutte le opposizioni di rimandare la votazione. Richiesta bocciata.

Il dibattito in aula

Secondo i consiglieri Antonella Bundu e Dmitrij Palagi "Si è tolta la possibilità al Consiglio di poter esercitare un ruolo diretto e determinante. L'anno prossimo dovremo rimettere mano al regolamento ordinario, che vuol dire che terremo conto di questi tre anni di regolamenti straordinari? Che stiamo anticipando quanto in futuro sarà stabile? Segnaliamo che l'assenso del condominio era già previsto dai regolamenti. Se ne vuole fare a meno? Inoltre perché fuori dall'area Unesco si raddoppiano gli stalli auto a cui si può rinunciare? Davvero la maggioranza pensa che il problema del parcheggio riguardi solo il centro storico?".

Il capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio, Federico Bussolin ha definito il nuovo regolamento "un disastro" spiegando "é un regolamento scritto male in capo alle competenze, tra condomini, locali ed amministrazione, assistiamo ad una grottesca accusa dell’Amministrazione in merito alla mala interpretazione degli articoli da parte del resto della città. Le negative esperienze dell’anno trascorso ci portano a pensare che, con questi presupposti, il Comune di Firenze non sarà capace di far fronte alle ingiustizie che il regolamento potrebbe indirettamente creare”.

Ma il regolamento ha scatenato un acceso dibattito in tutta la città

Non poteva essere altrimenti e non sarebbe stata Firenze se non si fossero levate voci contrarie alla revisione delle regole, un intervento correttivo voluto proprio per gettare acqua sul fuoco delle polemiche suscitate dai tanti tavolini comparsi in centro storico e nelle periferie.

Se in periferia l'occupazione di suolo pubblico ha portato al presidio di zone abbandonate provocando qualche malumore solo tra dirimpettai, per questioni di posti auto e di schiamazzi condominiali, in centro storico la presenza di piazze e slarghi apparecchiati ha creato qualche mal di pancia in più.

Non è un caso se proprio dal centro storico, residenti dell'Oltrarno in primis, hanno diramato una nota congiunta nella quale hanno chiesto di fare a meno dell cosiddetto "veto del condominio" ovvero della clausola che prevede una approvazione condominiale sulla richiesta di concessione del suolo pubblico.

I residenti rifiutano di avere voce in capitolo? Non vorrebbero essere loro ad andare al muro contro muro con le attività di vicinato né prendere parte a discussioni sociali preferendo parametri tecnici o altri mezzi per concedere o meno il suolo pubblico. Rinuncerebbero volentieri all'onere di stabilire se e quanto una attività di somministrazione possa allargarsi verso l'esterno dei propri locali.

Il nuovo regolamento soddisfa Confartigianato

Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Firenze “Quello che ci preme capire sono i criteri di assegnazione perché l'idea del Comune, con cui abbiamo parlato più volte, era di concedere spazio per tavolini e sedie solo agli esercizi che fanno somministrazione assistita, ovvero servizio al tavolo. Per gli altri, almeno per chi non li ha già all’interno, non sarebbe possibile farne uso. È chiaro che siamo di fronte a un grave danno per i nostri esercenti. Nonostante la pandemia, siamo rimasti molto soddisfatti dai risultati della scorsa stagione e sarebbe un peccato non ripetere quell’esperienza. I punti di appoggio all’aperto hanno permesso di agevolare le vendite, ad esempio, di prodotti come caffè e gelati che non per forza si consumano con il servizio al tavolo. E' giusto che gli esercenti riconoscano al Comune un contributo ragionevole per l’utilizzo del suolo pubblico, purché, appunto, si trovi un accordo su tariffe congrue, in un periodo che di per sé è già molto complesso. Vigileremo con attenzione. Anche sul tema dei controlli, non sempre adeguati e quindi uno dei fattori che probabilmente ha portato a un’esasperazione da parte dei residenti nei confronti degli esercizi di somministrazione".


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