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Attualità venerdì 03 gennaio 2020 ore 13:11

"Scontrino elettronico? Rischiamo il salasso"

Confartigianato Firenze ha lanciato un allarme sui regimi agevolati che dovevano essere esclusi dalla novità e che invece rischiano un salasso



FIRENZE — Potrebbe iniziare nel peggiore dei modi il 2020 per le partite Iva agevolate secondo Confartigianato Firenze che ha lanciato un allarme per coloro che rientrano nei regimi forfettario e dei minimi "Dovevano rimanere escluse dall'obbligo di emettere lo scontrino fiscale elettronico, come lo sono per le fatture elettroniche, invece, a sorpresa, l'adempimento è scattato dal primo gennaio" è quanto ha spiegato il segretario generale Jacopo Ferretti.

Secondo una stima elaborata dall'associazione mettersi in regola costerà alle piccole partite Iva di Firenze e provincia circa 25 milioni di euro, necessari per dotarsi del registratore di cassa elettronico.

 Ferretti ha commentato “Su circa 130mila imprese iscritte alla Camera di Commercio, il 45 per cento rientra in regimi fiscali agevolati. Una metà di queste aziende lavora a diretto contatto con il pubblico e quindi ricade nell'obbligo di emettere lo scontrino fiscale. Se consideriamo che il prezzo medio di un registratore di cassa elettronico è compreso fra 800 e 1.000 euro, in totale fa un salasso di oltre 25 milioni di euro di investimenti da fare per rispettare una norma che, invece, nell'impostazione iniziale avrebbe dovuto escludere le partite Iva agevolate. E' stata una brutta sorpresa, arrivata il 31 dicembre scorso e che obbliga le aziende a mettersi in regola dal primo gennaio, cioè da tre giorni fa. E' prevista una moratoria fino a luglio, sei mesi durante i quali non saranno emesse sanzioni, ma l'obbligo c'è e secondo noi va rivisto”.

L'obbligo dell'emissione dello scontrino elettronico – che attraverso appositi registratori di cassa consentirà di dialogare con l'Agenzia delle Entrate in via telematica invece di compilare quotidianamente i registri a mano – era stato introdotto con la legge di Bilancio del 2018, insieme alla fatturazione elettronica. La legge aveva però escluso dall'obbligo alcune categorie di imprese, tra le quali tutte quelle che beneficiano di regimi fiscali agevolati, che non hanno l'obbligo delle fatture elettroniche. A Capodanno l'amara sorpresa. L'obbligo dello scontrino fiscale elettronico è diventato obbligatorio dallo scorso luglio per le aziende con fatturato superiore ai 400 mila euro annui, per tutte le altre è scattato il primo gennaio 2020.

“C'è un contributo dello Stato pari a 250 euro in forma di credito di imposta per le aziende chiamate a comprare i nuovi registratori di cassa – prosegue Ferretti -. Un contributo molto esiguo, tanto che la Camera di Commercio di Firenze aveva previsto un contributo ulteriore pari al 50 per cento della spesa sostenuta. Il bando della Camera di Commercio, però, comprende investimenti effettuati fino al 31 dicembre, perché quello era il termine indicato per mettersi in regola: cosa che evidentemente non ha potuto fare chi, legittimamente, era convinto di essere escluso dall'obbligo. Introdurre l'obbligo di scontrino fiscale per chi beneficia di regimi agevolati è un controsenso logico e soprattutto è un nuovo salasso di inizio anno del quale i piccoli imprenditori non sentivano certo il bisogno”.


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