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Attualità lunedì 06 settembre 2021 ore 16:18

Salone Fulvia Ferragamo al Poggio Imperiale

L'Educandato ha deciso di intitolarle il Salone delle Feste, in occasione di una cerimonia che si è svolta alla presenza della famiglia Ferragamo



FIRENZE — L'Educandato Santissima Annunziata di Firenze ha reso omaggio ad una delle sue Poggioline più illustri, Fulvia Ferragamo, che per quattro anni, a partire dal 1960, ha vissuto tra quelle mura ricche di storia. 

In onore del profondo legame che Fulvia Ferragamo ha avuto con la Villa del Poggio Imperiale l'Educandato ha deciso di intitolarle il Salone delle Feste, in occasione di una cerimonia che si è svolta alla presenza della famiglia Ferragamo e delle autorità cittadine. A tagliare il nastro il marito di Fulvia Ferragamo, avvocato Giuseppe Visconti, insieme ai figli Angelica, Ginvevra, Consolata ed Emanuele.

Le antiche sale di questa villa, quindi, sono state solo la prima tappa di un lungo percorso di studi che ha portato Fulvia Ferragamo a sviluppare un profondo amore per le atmosfere dell'antica Cina e una grande curiosità per il processo di realizzazione di un foulard di seta.

Nella Villa di Poggio Imperialela, negli alloggi delle convittrici collocati all'epoca nel “quartiere cinese” caratterizzato da paramenti che raccontano la vita in oriente e i processi di produzione di manufatti tipici, tra stampe dai colori delicati che raffigurano piante, fiori e animali esotici mai visti fino a quel momento, che Fulvia Ferragamo comincerà a fondare il suo “mondo visivo”, un vero e proprio patrimonio di memoria artistica e iconografica che la accompagnerà per il resto della sua vita personale e creativa.

“La Villa di Poggio Imperiale è sempre stata definita 'la villa delle principesse', ma è anche e soprattutto una casa, un luogo di crescita personale per ragazze e giovani donne che vivono nella storia, ma che studiano proiettate nel futuro - ha detto Giorgio Fiorenza, presidente del CdA - Queste ragazze sono il fiore all’occhiello della piccola grande società che prende vita ogni giorno tra queste mura antiche e che si muove sotto lo sguardo attento della storia. Alcune di loro, giovanissime, entrano in convitto lasciando le loro famiglie a Pantelleria, i loro amici a Lampedusa o i vecchi compagni di scuola all’estero, e vengono catapultate in una realtà d’altri tempi, fatta di istitutori e dormitori, lezioni quotidiane e attività extrascolastiche, tempo libero da condividere con quelle che presto verranno considerate come delle vere e proprie sorelle e tanti, tanti sogni. ”

Il Salone delle Feste, realizzato nel 1779 da Gaspare Maria Paoletti, fu costruito in un'epoca in cui un salone da ballo era un ambiente ritenuto ormai indispensabile per una reggia. Paoletti, dunque, dotò il piano nobile di un grande salone bianco, chiaro e puramente neoclassico, con ampie finestre che guardano le colline di Arcetri, adibito a feste e decorato a stucco dai fratelli Grato e Giocondo Albertolli. Punto di convergenza di una serie di sale e ambienti privati che si affacciano ai lati esterni dell’edificio, anch’essi decorati a stucco, il salone è anticipato da un vestibolo illuminato da un lucernario e decorato a stucchi con specchiere Impero e busti neoclassici. La sala, anche oggi adibita a balli, concerti e altre manifestazioni, ospita un pianoforte ottocentesco e un pianoforte Steinway & Sons gran coda.


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