Attualità venerdì 06 novembre 2020 ore 09:49
Ruota panoramica nella bufera, l'idea non convince
L'idea di installare una ruota panoramica al piazzale Michelangelo è rimbalzata sui social dove ha raccolto centinaia di reazioni non tutte entusiaste
FIRENZE — Il bando per raccogliere manifestazioni di interesse da parte di privati interessati ad autofinanziare l'installazione di una ruota panoramica al piazzale Michelangelo ha colpito i fiorentini che si sono nuovamente divisi. Sono state centinaia le reazioni sui social, anche sulla Pagina Facebook di QUInewsFirenze.
L'idea del sindaco Nardella proposta per la prima volta nel 2014, appena insediato a Palazzo Vecchio al suo primo mandato, è tornata di attualità per rilanciare il turismo colpito dalla crisi Covid e per il progetto di raccolta fondi Rinasce Firenze.
Reazioni ci sono state anche tra i consiglieri comunali tanto che per lunedì è previsto un question time "Per capire esattamente cosa abbia mosso Comune e Città Metropolitana dietro alla proposta di avere una ruota panoramica sul piazzale in piena pandemia” hanno spiegato i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu "L’idea di una città che deve farsi vetrina resiste persino al Covid-19. Sarà che sulla ruota panoramica abitualmente c’è il distanziamento tra una cabina e l'altra..." hanno concluso.
Il capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio Federico Bussolin ha commentato “Le ruote panoramiche in Toscana non godono di un buon passato, viste le vicende giudiziarie a Grosseto e lo stop prematuro ad Arezzo. Il bando dell’Amministrazione però coglie tutti di sorpresa: che senso ha una ruota panoramica di 35 metri al Piazzale Michelangelo senza turisti? Un flop preannunciato. Auspico che Nardella abbandoni l’idea del “Luna Park” al Piazzale tra funivie e ruote panoramiche e torni ad occuparsi delle soluzioni concrete, come aprire la ZTL e far respirare il commercio del Centro Storico. Diventa oltremodo imbarazzante la previsione della quota del biglietto da destinare al “Fondo Rinasci Firenze”, perché dovevano essere i grandi mecenati a donare soldi per la rinascita della città”.
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