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Lavoro lunedì 22 luglio 2019 ore 15:39

Runner Pizza assume duecento ciclofattorini

I rider contrattualizzati non saranno pagati a consegna e non potranno essere sottoposti ad attribuzione di un punteggio per la valutazione personale



FIRENZE — Circa 200 rider sono stati assunti a Runner Pizza, grazie ad un accordo siglato a Firenze che trasforma i ciclofattorini in dipendenti subordinati, con tutte le tutele conseguenti: così lavoratori e azienda sono tutelati perché si tratta di un rapporto legale che regolamenta una categoria lavorativa speciale, date le esigenze particolari, attraverso l'applicazione del Contratto nazionale della Logistica.

"Un accordo importante perché coniuga tutele per i lavoratori con particolari esigenze aziendali e perché raggiunto con Runner Pizza, una società che nasce a Firenze circa 25 anni fa, inventando il food delivery italiano come lo conosciamo oggi. Dopo un lungo confronto, che ha dovuto tener conto delle specificità particolari del lavoro dei rider, valutate attentamente le pronunce di alcuni tribunali, Runner Pizza ha accettato convintamente di applicare ai rider il Contratto nazionale Trasporti e Logistica, ritenendolo confacente alle proprie necessità e affiancandolo con accordi aziendali di secondo livello. I rider diventano così lavoratori subordinati, ai quali sarà riconosciuta anche l’anzianità lavorativa svolta come co co co con garanzia di applicazione delle norme previgenti al jobs act; saranno pagati in base al Contratto nazionale e non alle consegne, avranno riconosciute le ferie, la malattia e l'infortunio. Il tutto tramite l’accordo quadro sottoscritto che, tra l’altro, esclude esplicitamente meccanismi di “ranking” per valutare i lavoratori".

Filt-Fit-Uiltrasporti hanno aggiunto "stiamo cercando di dare tutele reali al mondo dei rider e siamo convinti che questo accordo possa aiutare ad indicare una via ufficiale di inquadramento del settore, auspicando che ognuno lavori per creare una situazione di parità di condizioni. Non c’è bisogno di inventarsi nulla, le regole e i contratti nazionali esistono già, questo accordo dimostra che con un po’ di sforzo si può uscire da quella spirale che penalizza aziende sane e legali e lavoratori a cui nulla è riconosciuto".


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