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Attualità venerdì 28 aprile 2017 ore 12:08

Ristoranti e movida, scintille sulle nuove regole

Le opposizioni non hanno risparmiato critiche al nuovo regolamento Unesco approvato in Consiglio comunale. Settanta gli emendamenti presentati



FIRENZE — Il comune denominatore alle critiche mosse dalle forze di opposizione al nuovo regolamento Unesco per la tutela del centro storico è che le norme, così come sono, non bastano ancora. Il testo è stato approvato dal Consiglio comunale con 21 sì, due astensioni e sei non voto. 

Il capogruppo di Fratelli d'Italia Francesco Torselli ha detto che "a uscire con le ossa rotte dall’entrata in vigore del nuovo regolamento sul commercio nell’area Unesco del Comune di Firenze sono principalmente quegli esercizi commerciali e di somministrazione che, negli ultimi anni, anche da prima che il comune emanasse il proprio regolamento sul centro storico, hanno sempre investito nella qualità dei propri prodotti e dei propri servizi, nonché sull’immagine del proprio locale e sui rapporti di buon vicinato con i residenti del centro". Il problema per Torselli è che "il regolamento comunale parla solo di ‘categorie merceologiche’ facendo di tutta l’erba un fascio e senza mai distinguere esercizi di qualità, da esercizi gestiti in maniera oscena”. "Possibile non rendersi conto che non tutti i ristoranti sono uguali? Che non tutte le discoteche si comportano con i propri clienti e con i residenti del vicinato alla stessa maniera? Che ci sono pizzerie a taglio che vendono prodotti precotti realizzati chissà dove e pizzerie a taglio che offrono prodotti di altissima qualità, autentici spot ad uno dei prodotti culinari emblema del Made in Italy nel mondo?”. Conclusione: "“Pur condividendone l’impianto generale, Fratelli d’Italia ha scelto di non votare il regolamento proprio per quanto appena spiegato e per un’altra ragione, che reputiamo essere un’altra ingiustizia che genererà anche una serie infinita di ricorsi avverso l’amministrazione comunale", ha detto Torselli. 

Per Silvia Noferi, capogruppo del Movimento 5 Stelle, "la modifica del regolamento anti-degrado approvata ieri è solo una presa d’atto della disastrosa situazione in cui versa la città di Firenze. La situazione attuale del degrado e del depauperamento delle attività tradizionali è responsabilità solamente di questa amministrazione e del Partito Democratico che da decenni gestisce la città. Neanche il Regolamento approvato un anno fa è riuscito a porre un argine ed oggi si prova ad integrarlo. Speriamo non sia troppo tardi. Il declino di Firenze è ormai un dato di fatto e non è dovuto soltanto al liberismo economico selvaggio a cui è stato demandato il compito di regolamentare le attività economiche". "Questo regolamento da solo non basta. La movida molesta, gli eventi dell’estate fiorentina senza che esista la possibilità di fare controlli fonometrici per stabilire con precisione quando il rumore o la musica diventa fastidiosa, non tutela la residenza e il quieto vivere in centro storico. Non solo, il grande problema del centro storico rimane il turismo di massa non gestito che sta soffocando e snaturando la città: orde di persone concentrate nel centro storico che rendono difficile anche soltanto camminare e che alimenta il proliferare di venditori abusivi, di paninoteche, la trasformazione di abitazioni in strutture ricettive e la trasformazione della città in una disneyland del selfie". "Per questo – conclude la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – aspettiamo un altro regolamento e speriamo che riescano ad escogitare qualcosa di valido entro i prossimi due anni perché non ci possiamo accontentare, ogni volta, per ogni problema, la cantilena: “vedrete come sarà bella la città con la tramvia”.

Molto duro anche il commento di Tommaso Grassi, Donella Verdi e Giacomo Trombi, di Firenze riparte a Sinistra: “Nell’ambito della delibera 157 sul centro Unesco, abbiamo proposto un emendamento per realizzare due istituti previsti dal Piano Strutturale e mai realizzati: un sistema di monitoraggio delle attività di vendita e somministrazione di bevande alcoliche per raccogliere segnalazioni georiferite (dunque individuabili sul territorio fiorentino) relative ad eventuale disturbo arrecato alla quiete ed al riposo dei residenti, e un osservatorio per valutare i risultati di tale attività e formulare contestualmente delle proposte per migliorare la situazione. Sono due dispositivi, previsti dal Piano Strutturale di Renzi, crediamo che siano di buon senso e soprattutto che siano profondamente necessari per sostenere quanto dichiarato dall’assessora Del Re relativamente alla delibera.  Oggi, però, il PD ha scelto di sconfessare parte del proprio piano strutturale e di bocciare il nostro emendamento: l’unica spiegazione che ci viene in mente, purtroppo, è che sia un modo infantile per dimostrare l’autonomia del Sindaco rispetto a Renzi dopo il ceffone sulla Moschea e la conseguente marcia indietro di Nardella. Ed è triste ed inopportuno, perché l’idea era buona e sarebbe stato uno strumento molto importante per il centro Unesco e per i residenti”.


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