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Attualità martedì 16 febbraio 2021 ore 20:19

"Rider all'oscuro di diritti e sicurezza a lavoro"

La Fit Cisl ha organizzato una giornata di formazione sulle strade per illustrare ai rider i diritti su contratti e compensi e le misure di sicurezza



FIRENZE — La Fit-Cisl Toscana ha aperto la propria sede di Via Cittadella ai ciclofattorini per una intera giornata allo scopo di informarli sui loro diritti e sui loro compensi e lo stesso ha fatto andando a fermarli sulle strade di Firenze. 

Il sindacato ha puntato l'attenzione sull'aspetto della conoscenza del contratto nazionale e delle forme di pagamento degli stipendi. “La stessa iniziativa si è svolta in tutte le regioni. Durante la giornata i rider hanno potuto conoscere il contratto collettivo nazionale che si applica a loro di diritto, ovvero il contratto per la logistica, trasporto merci e spedizione e le norme di sicurezza ed hanno potuto verificare se il loro trattamento economico è adeguato al lavoro che stanno svolgendo".

"I rider sono abbandonati a se stessi e attaccati a una piattaforma che li governa tramite un algoritmo che non hanno il diritto di conoscere. Sono diventati il simbolo del lavoro precario e pericoloso ma indispensabile per la società di oggi. Con la pandemia è sotto gli occhi di tutti che la loro attività è incrementata ma anche i rischi connessi con essa, a partire dagli incidenti stradali di cui sono vittime mentre lavorano o si recano a lavorare. Su questo tema abbiamo aperto, con la Regione Toscana, un tavolo per analizzare ed interessare, non solo le multinazionali, ma soprattutto le imprese locali che utilizzano i ciclofattorini. Su questo terreno abbiamo fatto degli accordi con le società per il riconoscimento dello status di lavoratori subordinati e l’applicazione del CCNL. Però non basta, ci vuole un riconoscimento generalizzato dove il rapporto di lavoro sia di tipo subordinato e, soprattutto, aprire una nuova stagione dove le aziende non pensino solo al profitto ma anche alla salute, al benessere e al reddito di questi lavoratori che con la pandemia si sono moltiplicati".


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