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Attualità mercoledì 17 marzo 2021 ore 18:42

Priorità alla scuola verso la protesta di Pasqua

Contro il nuovo Governo e la nuova chiusura delle scuole il movimento ha annunciato il ritorno in piazza ed una mobilitazione continua per Pasqua



FIRENZE — "Saremo nelle piazze il 26 Marzo, per fermare la deriva ora dobbiamo trovare forme di mobilitazione continua" è questo il messaggio lanciato in rete da Priorità alla Scuola Firenze, la sigla che fa parte del movimento contro la didattica a distanza che prepara una nuova campagna di protesta per Pasqua, dopo quella di Natale 2020.

"Il governo entrato in carica con un carico di retorica sulla scuola si è già smentito da solo - hanno scritto i membri del movimento in una nota diramata sui social - da lunedì scorso in gran parte d’Italia le scuole sono chiuse e andrà ancora peggio. Finiti i balletti sulle percentuali di presenza alle scuole superiori: tutti e tutte a casa, dai nidi all’università. È la zona rossa, nuovo eufemismo per lockdown: qualcuno aveva detto “mai più lockdown”? Ecco quello selettivo: il lockdown della scuola e quello dei minorenni che vivono in Italia".

La nota prosegue "Il ministro Bianchi si è premurato di dire che le scuole mica sono chiuse, perché la Dad è scuola. Allo stesso tempo ci rifilava la promessa di una scuola d’estate, magari al mare. Invitiamo il ministro a fare l’inventario dei danni provocati da questa scuola. Tenere aperte le scuole mentre tutto intorno l’attività sociale ed economica prosegue è una questione di priorità, una questione di civiltà. Chiudere le scuole è inciviltà. Significa mettere in competizione chi è investito di responsabilità di genitore: ci vado io o ci vai tu a lavorare? Ci va chi guadagna di più, o chi guadagna di meno? Chi può rinunciare al lavoro?".

La note conclude "Chiudere le scuole, al momento, non costa nulla. Il conto è trasferito a chi verrà. “A Natale regalate la scuola” è stata la nostra campagna social alla fine del 2020. Quasi tre mesi dopo siamo ridotti alla sorpresa nell’uovo di Pasqua. Partirà anche questa campagna, che si aggiungerà al nostro Marzo di mobilitazione. Non possiamo accettare che la scuola abbia il suo lockdown personalizzato, e che sia diventata un temporary store. I soldi del Recovery Fund siano usati per rilanciare la scuola pubblica".


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