Attualità mercoledì 17 febbraio 2021 ore 16:01
Papilloma virus, primo vaccino in sala operatoria
La prima dose del vaccino contro il Papilloma virus somministrata alle donne già in sala operatoria. Prima esperienza in Italia al Piero Palagi
FIRENZE — Al Piero Palagi di Firenze sarà somministrata la prima dose di vaccino contro il Papilloma virus (HPV) direttamente in sala operatoria. E' la prima esperienza in Italia.
Il percorso messo a punto prevede di offrire la prima dose del vaccino alle donne che si sottopongono all'intervento che consiste nell'asportare lesioni della cervice uterina da utilizzare per scopi terapeutici.
Il programma di prevenzione è stato messo a punto da un gruppo di professioniste dell'Azienda USL Toscana centro e dell'Ispro nell'ambito della struttura operativa complessa Attività Consultoriali diretta dalla dottoressa Valeria Dubini e ne fanno parte: una pediatra vaccinatrice la dottoressa Maria Francesca Gola e una ginecologa esperta di patologie del basso tratto genitale, nonchè referente clinico aziendale dello screening la dottoressa Karin Louise Andersson dell'Azienda Sanitaria insieme alle colleghe di Ispro la dottoressa Paola Mantellini e la dottoressa Anna Iossa.
Il percorso inizia dal momento della diagnosi con un accurato counceling e prosegue il giorno dell’intervento con la sottoscrizione del consenso e la somministrazione della prima dose del vaccino in sala operatoria. Alla dimissione dell’intervento, peraltro ambulatoriale, viene consegnata la data per la seconda dose, evitando così percorsi faticosi per le donne e rischio di dimenticanze o discontinuità.
Nella Regione Toscana una delibera regionale specifica raccomanda di effettuare la vaccinazione nelle donne che vanno incontro a questo intervento, possibilmente in tempi molto rapidi per cui la la Direzione Sanitaria dopo l'attivazione del percorso al Piero Palagi intende estenderlo in tutti i territori dell'Azienda.
"L’idea è semplice - ha detto la dottoressa Dubini - ma contiene alcuni elementi essenziali per la salute delle donne: evidentemente è necessario implementare una copertura vaccinale del tutto insoddisfacente e promuoverla attraverso percorsi fluidi e semplificati; inoltre l’offerta proattiva riduce in maniera consistente il rischio di recidiva e dunque di re intervento, e i disagi per le pazienti e anche i costi legati al successivo follow up che significa controlli ed esami diagnostici come colposcopie, biopsie e pap test".
La vaccinazione contro il papilloma virus rappresenta il primo caso di vaccino contro il cancro. Nonostante questo le coperture vaccinali superano di poco il 50% nel nostro Paese. Inizialmente raccomandata in Toscana (con la delibera 193/19) nelle ragazze di 12 anni di età, la vaccinazione è attualmente offerta gratuitamente per ragazze e ragazzi e anche in alcuni casi, al di fuori di questa fascia di età, con fragilità specifiche come immunosoppressione, portatrici di infezione HIV, o ancora in donne con patologia della cervice uterina determinata appunto dal Papilloma virus.
E' stato messo in evidenza negli ultimi anni, come la vaccinazione HPV sia in grado di potenziare la risposta immunitaria anche in situazioni in cui il virus ha determinato alterazioni delle cellule del collo dell’utero, tanto da rendere necessario l’intervento di “conizzazione”.
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