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Attualità lunedì 14 novembre 2022 ore 08:57

Moschea in Consiglio e rispunta il referendum

La vicenda scalda la politica che torna a misurarsi con il diritto privato, con la questione sociale e soprattutto con l'esperienza di Colle val d'Elsa



FIRENZE — Firenze è tornata a parlare della Moschea, sono state le voci di un possibile sfratto a riaprire una discussione mai risolta e tamponata per anni con una sede "temporanea" in attesa di una collocazione ufficiale e a detta della stessa amministrazione fiorentina "a misura di fedeli". E sempre in attesa di risolvere la questione è spuntato nuovamente il Referendum per la Moschea.

Non è chiaro quale potrebbe essere il quesito del referendum, non essendoci un luogo o una rosa di strutture deputate ad accogliere i fedeli.

L'opposizione di destra, oggi al governo nazionale, è scesa in campo per sollecitare risposte da parte di Palazzo Vecchio. Stessa cosa ha fatto l'opposizione di sinistra che da anni segue la vicenda.

Non esiste però un fronte unitario a destra, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega si sono mosse separatamente: ultima la Lega che è arrivata appunto a lanciare il Referendum.

Federico Bussolin, Michela Monaco e Luca Tani della Lega hanno commentato “La Lega si opporrà fortemente ad ogni scelta a danno della città, ed è pronta a lanciare una raccolta firme contro eventuali decisioni improvvisate fino ad arrivare a proporre anche un referendum comunale laddove le decisioni della Giunta siano contro la città. Firenze, la città di Oriana Fallaci, non resterà in silenzio davanti alle scelte di una Amministrazione che non ha neanche il coraggio delle proprie idee”.

Bussolin, Monaco e Tani hanno sottolineato “L’esecuzione dello sfratto per morosità nei confronti dell’Associazione Comunità Islamica di Firenze e Toscana dalla cosiddetta moschea di piazza dei Ciompi a Firenze, è già fissato per il giorno 16 Dicembre con l'ausilio della forza pubblica. Cosa vorrà fare adesso il sindaco? Quale sarebbe a suo avviso la “soluzione in continuità” utile alla Comunità Islamica come dichiarato ieri da Nardella? Quali terreni (a volumi zero, attualmente) pensa di interessare per una Moschea? Intende per caso installare qualche tensostruttura improvvisata in città? Si parla di 30.000 fedeli musulmani interessati ad un nuovo spazio di preghiera, sindaco quando intende uscire allo scoperto?".

Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, consiglieri avevano tuonato "Non si può liquidare la vicenda dello sfratto di piazza dei Ciompi come questione privata. Perché interessa intere comunità, accomunate dalla necessità di un luogo in cui poter esercitare la libertà di professare la propria fede religiosa e praticarne il culto. Le destre fanno finta di non avere responsabilità, ma ricordiamo bene le campagne che in tutto il Paese vengono scatenate quando si ipotizza un luogo in cui possa esercitare un Imam. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza all'Imam e a tutte le comunità che fanno riferimento agli spazi di piazza dei Ciompi. Lunedì chiederemo spiegazioni alla Giunta, anche perché negli anni abbiamo sempre sollevato il tema cittadino della moschea"..

Francesco Torselli e Alessandro Draghi, Capogruppo in Consiglio regionale e a Palazzo Vecchio di Fratelli d'Italia hanno commentato “Apprendiamo che ci sarebbero ben quattro richieste di sfratto per la comunità islamica fiorentina dai fondi di piazza dei Ciompi e che quello esecutivo dovrebbe avvenire tra circa un mese. Perché di fronte a così tante richieste di sfratto il sindaco Nardella non interviene per far rispettare la legge? Ci risulta che non faccia lo stesso con i suoi concittadini di altra confessione religiosa, visto che ben 130 famiglie hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni nei primi nove mesi dell’anno. E’ inutile che il Pd continui a fare la paladina dell’accoglienza e dell’interculturalità, nessun fiorentino sarebbe felice di avere un centro islamico o una moschea sotto casa. Chi amministra Firenze lo sa bene, e Nardella - così come i suoi predecessori - preferisce procrastinare qualsiasi decisione e mantenere una situazione di palese illegalità”.

Ma anche la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi ha espresso preoccupazione “Ho appreso con grande preoccupazione che la Moschea di piazza dei Ciompi deve sfrattare in breve tempo dalla sua sede attuale che, faticosamente, ormai riesce a soddisfare le richieste della comunità islamica fiorentina. Da anni la comunità cerca una sistemazione che renda giustizia al diritto di esercitare la propria fede religiosa in un contesto dignitoso e capace di valorizzare il rapporto tra la comunità e la città di Firenze. Io credo che sia davvero un segno di civiltà e di democrazia consentire a tutte le fedi di essere esercitate con dignità. Da quasi venti anni si fanno ipotesi, percorsi partecipativi, progetti. Esiste certamente la scelta libera della comunità, ma ormai è urgente che anche le istituzioni tutte si rendano disponibili a trovare una soluzione definitiva che faciliti la costruzione di un luogo di culto capace di essere anche spazio di incontro e condivisione come avviene a Colle di Val d’Elsa dove nel 2013 fu inaugurata la moschea più grande della Toscana. Personalmente ho fatto il possibile per porre il tema all’attenzione dell’Amministrazione ed auspico che in occasione dell’approvazione del Piano operativo si gettino almeno le basi urbanistiche per dare riscontro positivo a questa necessità”.


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