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Attualità mercoledì 22 marzo 2023 ore 10:22

Leonardo, la madre Caterina scatena gli studiosi

Riccardo Magnani interviene sul nuovo romanzo di Carlo Vecce, basato su una recente scoperta all'Archivio di Firenze e presentato a Tourisma 2023



FIRENZE — Leonardo Da Vinci è ancora lui, il Genio, a rubare la scena nell'atteso ritorno di Tourisma, il Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale organizzato da Archeologia Viva, al Palazzo dei Congressi di Firenze dal 24 al 26 Marzo. 

Stavolta è sulla madre di Leonardo che si sta consumando da giorni un acceso dibattito a distanza tra studiosi, accademici e cultori del Rinascimento. Protagonisti sono lo studioso Carlo Vecce in veste di autore e ancora una volta Riccardo Magnani, studioso, scrittore e divulgatore che da anni svela retroscena della vita e delle opere del Genio, o a lui attribuite. 

Tra i centinaia di relatori di Tourisma ci sarà anche lo studioso Carlo Vecce, all'esordio con un romanzo “Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo” edito da Giunti Editore e protagonista venerdì 24 Marzo dalle 9 al Convegno Save Art 2023 sull’estetica del brutto nella storia dell’arte.

Il dibattito sulla identità di Caterina accende gli animi da anni e nasconde un mistero pari al sorriso della Gioconda. Non sembra essere un caso, dunque, l'accostamento tra le parole "sorriso" e "Caterina".

Carlo Vecce, studioso del Rinascimento, cultore di Leonardo da Vinci e coautore con Carlo Pedretti di libri e saggi, professore all’Università di Napoli, individua in una schiava liberata la Caterina madre di Leonardo. Caterina è raffigurata da Vecce come una ragazza selvaggia nata sugli altopiani del Caucaso, rapita e trascinata per le rotte marittime e soprattutto madre di un figlio che non l'avrebbe mai chiamata mamma e destinato ad essere il Genio dell'Umanità. Il romanzo, come hanno spiegato Vecce, l'accademico dei Lincei Paolo Galluzzi e Antonio Franchini direttore editoriale di Giunti, trae spunto da un atto di liberazione di una schiava, ritrovato presso l'Archivio Storico di Firenze che cita il nome di Caterina, firmato dal notaio Ser Piero da Vinci, e siglato in via Sant'Egidio il 2 Novembre 1452, nella casa di Donato di Filippo di Salvestro Nati e madonna Ginevra.

QuinewsFirenze ha raggiunto Riccardo Magnani, autore di pubblicazioni che mettono in dubbio e in luce la vita di Leonardo passandola al setaccio della Storia come "Ceci n'est pas Leonardo: Quello che non vi dicono su Leonardo da Vinci". Magnani è molto seguito sui social dove ogni giorno invita a riflettere sulle fonti.

"Apprezzo Carlo Vecce e riconosco il valore di Paolo Galluzzi e della stessa Giunti che edita il romanzo, ma è appunto di un romanzo che si tratta. Anzi un docu-romanzo senza note, come specificato dall'autore. Tutto parte dal postulato secondo il quale Leonardo sarebbe figlio di Ser Piero ma Vasari su questo è chiaro e non una ma più volte nella prima edizione delle Vite del 1550 “Adunque mirabile et celeste fu Lionardo, nipote di Ser Piero da Vinci, che veramente bonissimo zio e parente egli fu nell'aiutarlo in giovanezza" ed attribuire le parole "nipote" e "zio" ad una svista del Vasari appare ingrato perché si può sbagliare a chiamare padre un parente affettuoso ma è difficile confondere il vero padre con uno zio".

Magnani aggiunge "La vicenda di Caterina che sarebbe stata una schiava straniera è suggestiva, affascinante e molto emozionante per questo nostro periodo storico. Pensare che la madre del Genio dell'Umanità possa essere giunta a noi attraversando il mare è toccante, ma anche in questo caso i documenti dicono altro "Quantunque non funse legittimo figliuolo di Ser Piero da Vinci, era per madre nato di buon sangue" basta questo passaggio a mettere in crisi la storia". 

Magnani non è l'unico a citare questo passaggio, tratto da un documento scritto dal cosiddetto Anonimo Gaddiano intorno al 1540 ''Lionardo da Vinci cittadino fiorentino, quantunche fussi legittimo figliuolo di ser Piero da Vinci, era per madre nato di bon sangue''. 

Una pubblicazione della Oxford University, curata da Martin Kemp Giuseppe Pallanti, aveva già individuato come madre una certa Caterina di Meo Lippi, una contadina toscana di 15 anni alla quale il figlio fu tolto e affidato alla famiglia Da Vinci.

Ricorda infine Magnani, che confuta vari aspetti della vita di Leonardo, "Persino la data di nascita di Leonardo comunemente nota è in realtà errata. Antonio de Beatis, segretario del Cardinale Luigi d’Aragona nel 1517 scrive “Andammo a visitare messer Leonardo da Vinci fiorentino, vecchio di più di 70 anni” sarebbe dunque nato non nell'Aprile del 1452 ma ben prima del 1445".

"Leonardo, affascinante quanto misterioso ma non per questo deve essere manipolato per piacere degli studiosi o per compiacere il momento storico come è accaduto in tempi di Concili e Rivoluzioni. Non tutto di lui si poteva dire e lo sapeva bene il Vasari, ma la verità, quella sì, si deve cercare e raccontare" conclude Magnani.


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